Idee&Azione

Give rationality a chance

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di Lorenzo Centini

Non c’è niente di male ad esprimersi su cose che non si conoscono. Non bisogna commettere l’errore progressista di delimitare ex ante i campi di espressione. È base della civiltà che ciascuno eserciti il proprio ragionamento nei modi e con i mezzi che la propria esperienza e il suo punto di vista gli formano attorno.

Quindi sì, ben vengano i sessanta milioni di esperti di geopolitica. Bando alla spocchia, siamo maoisti, cento scuole nascano.

Ma ciò che è insopportabile, ributtante, scandaloso, inaccettabile, è ragionare con le emozioni. Tagliare con l’accetta situazioni stratificate, complicate, in cui prevale la mediocrità nel senso proprio del termine, cioè dello stare-nel-mezzo. È uno spettacolo avvilente per la civiltà vedere persone che hanno come unico metro di giudizio i sommovimenti di pancia che una scena, una foto, un post gli provoca.

Non, si badi bene, perché siano irreali o perché si debba essere automi. Si “pensa” anche con la pancia. Ma lasciare andare le viscere e pensare che quelle sensazioni, quel sentire abbiano la stessa validità e la stessa “giustezza” di un pensiero condotto con raziocinio è intollerabile. Provoca nausea. Quando mettete foto con scritto “Ma come fa nel 2022 ad accadere questo?” ricattate il vostro pensiero, vi autoingannate. Scambiate il fenomeno, che è sempre doloroso perché accade, con le cause.

Prendete l’indignazione come motore e passate oltre il primo passo del rifiuto infantile della bua. Pensate: come evitare in futuro questo dolore? Se la guerra è sintomo, quale è la causa generale? E quella specifica? Quando è cominciato il piano inclinato?

Con risposte, anche vaghe, a queste domande, si possono distribuire patenti. Prima no.

“Tutti vedono il dolore del ramo spezzato, nessuno pensa alla violenza del ramo piegato”. Prima ancora che prendere posizione, QUALE CHE ESSA SIA (questo vale anche per i filorussi esagitati, e non son pochi) sempre sempre sempre trovare la via delle viscere e separarla da quella dei nessi cause-effetti.

“È proprio degli uomini stolti essere continuamente stupiti” – Eraclito.

Foto: Jack Moreh da Freerange

27 febbraio 2022