Idee&Azione

I media occidentali sbagliano a temere le intenzioni della Cina in Asia centrale

image_pdfimage_print

di Andrew Korybko

Il primo vertice Cina-Asia centrale di questa settimana ha spinto i media occidentali a temere ancora una volta le intenzioni di Pechino nella regione, come ha fatto la CNN nel suo articolo intitolato “China woos Central Asia as Ukraine war weakens Russian influence”. L’insinuazione è che la Repubblica Popolare dominerà inevitabilmente queste ex repubbliche sovietiche, il che porterà la Russia a cedere la sua storica influenza in quelle zone e a diventare il “junior partner” della Cina, oppure a diventare una feroce rivale.

Entrambe queste previsioni sono sbagliate per cinque motivi che verranno ora spiegati. In primo luogo, non è realistico aspettarsi che l’intesa sino-russa si rompa a causa della crescente influenza economica della Cina in Asia centrale, dal momento che questi due paesi si sono dimostrati abbastanza pragmatici da non lasciare che differenze ben più significative sulle rivendicazioni cinesi-indiane in competizione sull’Himalaya impedissero la loro cooperazione per accelerare insieme la transizione sistemica globale verso il multipolarismo.

In secondo luogo, l’espansione dell’influenza economica cinese nei cinque Paesi che la separano dalla Russia non equivale automaticamente all’espansione dell’influenza sulla sicurezza. La Repubblica Popolare ha un’esperienza militare convenzionale e antiterroristica relativamente bassa rispetto alla Russia, che è il partner tradizionale della regione in materia di sicurezza. Per questo motivo è improbabile che la Repubblica Popolare abbandoni Mosca per Pechino come partner preferito in questa sfera.

In terzo luogo, l’Asia centrale ha una storia di rivolte anti-cinesi che sono state guidate dalle preoccupazioni per la crescente influenza economica di Pechino, ma che potrebbero facilmente essere strumentalizzate da attori guidati da programmi (sia radicali interni che ingerenze straniere come gli Stati Uniti) per aggiungere un’angolazione etnica e/o religiosa a tali disordini. Questa delicata osservazione suggerisce che ci sono dei limiti alla portata e alla velocità con cui la Cina può espandersi prima di subire una seria reazione, sia dal basso che artificialmente.

In quarto luogo, Russia e Cina non sono gli unici attori multipolari attivi in Asia centrale, poiché anche il partner indiano dei BRICS e della SCO la considera una regione prioritaria, come dimostra il primo vertice India-Asia centrale del gennaio 2022. Delhi vuole bilanciare la crescente influenza di Pechino in questa regione e a tal fine sta espandendo la cooperazione economica e di sicurezza, la prima attraverso il corridoio di trasporto Nord-Sud (NSTC) e la seconda con la condivisione delle sue collaudate esperienze di sicurezza multidimensionale. 

I quattro punti precedenti conducono a quello finale, che riguarda l’interazione tra India e Russia in Asia centrale, volta ad aiutarsi reciprocamente a bilanciare la Cina in modo amichevole, gentile e non ostile. Se Mosca dovesse mai temere che la regione si stia “allontanando” da lei, sia da sola, per qualsiasi motivo, sia a causa dell’ingerenza di Washington, allora potrebbe cercare di gestire questo sviluppo aprendo al massimo le porte a Delhi, nel tentativo di mantenere gli equilibri di quegli Stati nei confronti della Cina.

In sintesi, è altrettanto improbabile che l’Intesa sino-russa si rompa per l’Asia centrale o che la Cina possa un giorno dominare la regione; questa valutazione è dovuta agli interessi multipolari condivisi ma anche ai limiti di sicurezza economica dell’influenza di Pechino. Nel caso in cui la Repubblica Popolare, in un modo o nell’altro, sembrasse pronta a diventare il partner principale dell’Asia Centrale, la Russia potrebbe fare affidamento sull’India per controbilanciare la Cina in modo amichevole, gentile e non ostile, evitando di innescare un dilemma di sicurezza.

Pubblicato in partnership su One World – Korybko Substack 

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini

Foto: AP

19 maggio 2023

Seguici sui nostri canali
Telegram 
Facebook 
YouTube