di Paul Craig Roberts
Come ho spiegato correttamente in diversi articoli, non c’è stata alcuna invasione russa dell’Ucraina. Si è trattato, come ha detto Putin, di un’operazione limitata all’espulsione delle forze ucraine e neonaziste dal Donbass, storicamente, come la Crimea, parte della Russia stessa e popolato da russi etnici. Questi territori, storicamente russi, furono trasferiti per ragioni politiche e amministrative dalla Russia all’Ucraina da funzionari sovietici. Poiché l’Ucraina stessa è stata storicamente parte della Russia per secoli e poiché entrambe facevano parte dell’URSS insieme alla Georgia e all’Asia centrale, il trasferimento è stato inteso come un aggiustamento dei confini statali come negli Stati Uniti all’interno dello stesso Paese. L’Ucraina non è esistita come Paese indipendente fino a circa 30 anni fa, quando l’URSS è stata smembrata. Quindi l’affermazione che il Donbass e la Crimea fanno parte dell’Ucraina è vera da circa 30 anni, mentre da secoli fanno parte della Russia insieme all’Ucraina.
Putin non aveva scelta. L’accordo di Minsk da lui ideato, che l’Ucraina ha accettato e che Germania e Francia hanno concordato di far rispettare, ha mantenuto il Donbass in Ucraina e ha dato alla popolazione una semi-autonomia per proteggerla dagli abusi di Kiev. I leader tedeschi e francesi che hanno firmato l’accordo hanno recentemente ammesso di aver usato l’accordo di Minsk per ingannare Putin mentre Stati Uniti e NATO costruivano ed equipaggiavano un grande esercito ucraino in grado di conquistare le due repubbliche autodichiaratesi indipendenti del Donbass. Quando Putin ha visto la grande forza armata ucraina pronta a invadere il Donbass, una parte del quale era già occupata dalle forze armate ucraine e dalle milizie neonaziste, ha capito di essere stato ingannato dall’Occidente e di non avere altra opzione che la forza per proteggere i russi del Donbass.
Lo sgombero delle forze militari ucraine dal Donbass era il suo unico obiettivo.
Questo sgombero non è dipeso dall’esercito russo, ma da una forza para-militare privata nota come Gruppo Wagner e dalle milizie delle due repubbliche indipendenti del Donbass. In ritardo, Putin ha mobilitato alcune forze dell’esercito russo, ma non le ha impegnate nel conflitto. Continua invece a fare affidamento sul Gruppo Wagner e sulle milizie del Donbass per sgominare le forze ucraine addestrate ed equipaggiate da USA/NATO.
Come ho chiarito in molte colonne, l’approccio di Putin è stato un errore militare. Ha fatto completamente il gioco di Washington. Poiché i combattimenti si svolgono in territori occupati da popolazioni di etnia russa, Putin ha limitato le sue forze con regole severe contro l’uso di armi altamente distruttive in aree civili. La conseguenza è stata una guerra che è un processo lento e graduale. Nessuna guerra lampo. La moderazione russa è stata mal interpretata dall’Occidente come incapacità russa.
La conseguenza di ciò e della guerra lenta di Putin è che Putin ha dato a Washington/NATO fiducia e tempo enorme per essere coinvolto nel conflitto, a svantaggio della Russia. Gli ucraini dispongono ora di armi più efficaci e a più lunga gittata, di informazioni sulle posizioni russe e di informazioni di puntamento sulle posizioni russe. Considerando i modi incrementali con cui Washington entra in guerra, alla fine si arriverà a un intervento sul terreno.
Di recente, la potenza dietro la scena di guerra di Washington, la neoconservatrice che odia la Russia a tutti i costi, Victoria Nuland, sottosegretario di Stato, ha impegnato Washington a liberare la Crimea. Sembra impossibile. Gli ucraini dovrebbero sfondare le forze russe nell’Ucraina meridionale per raggiungere la Crimea, sede della base navale russa sul Mar Nero. Il Cremlino non accetterebbe mai la perdita del suo porto d’acqua calda, anche se ciò significasse una guerra nucleare.
In altre parole, Washington è pazza. Le parole della Nuland dimostrano la follia: “Sosterremo l’Ucraina per tutto il tempo necessario. L’Ucraina sta lottando per la restituzione di tutte le sue terre all’interno dei suoi confini internazionali. Li stiamo sostenendo, anche nella preparazione di una prossima dura spinta per riconquistare il loro territorio… La Crimea deve essere – come minimo, come minimo – demilitarizzata”.
Demilitarizzata è un eufemismo per dire niente base navale russa nel Mar Nero.
Gli inconsapevoli politici americani e chiaramente la folle Nuland non riconoscono che la loro incredibile arroganza è una dichiarazione di guerra nucleare.
L’Asian Times ritiene che la Nuland abbia vinto la discussione. Il regime Biden ha annunciato un nuovo programma di armi a lungo raggio per l’Ucraina, sta inviando attrezzature mobili di collegamento utili solo per un’offensiva ucraina contro le forze russe in Crimea e sta riconsiderando il bando degli F-16 per l’Ucraina. Così il conflitto sta andando fuori controllo.
Putin se ne sta ancora con le mani in mano, senza fare nulla. Aspetterà che l’intero armamento dell’Occidente sia in Ucraina per essere usato per uccidere i russi?
Cosa impedisce a Putin di usare la forza sufficiente per porre fine a questo conflitto prima che sfoci in una guerra nucleare? Putin vuole la guerra nucleare che deriverebbe dal proseguimento del conflitto? Perché Putin si rifiuta di usare la forza convenzionale che porrebbe rapidamente fine al conflitto?
Traduzione a cura di Costantino Ceoldo
Foto: One World
14 marzo 2023