di Andrew Korybko
Celso Amorim è il principale consigliere del Presidente Lula in materia di politica estera, avendo precedentemente ricoperto il ruolo di Ministro degli Esteri del Brasile in due occasioni e una volta quello di Ministro della Difesa. Di conseguenza, è considerato una delle forze più influenti nella formulazione della grande strategia del Paese, e per questo vale la pena di prestare attenzione alle sue parole. L’ultima intervista di Amorim, che si può leggere qui, articola a lungo la visione del mondo di Lula. Il presente pezzo riassumerà le sue intuizioni e poi criticherà costruttivamente le parti relative alla Russia.
Amorim ha iniziato reagendo alle recenti critiche del portavoce del Pentagono Kirby alla retorica pacifista di Lula, ricordando che il suo capo ha condannato l’operazione speciale della Russia “innumerevoli volte e in innumerevoli occasioni”. Ha inoltre affermato che il ministro degli Esteri Lavrov “non è venuto in Brasile come emissario [del presidente russo Vladimir Putin]” e che “l’incontro del cancelliere russo con il presidente [Lula] è stata una visita di cortesia”.
Il principale consigliere di Lula per la politica estera ha poi aggiunto che “il nostro atteggiamento è chiaro. Abbiamo già votato le risoluzioni delle Nazioni Unite [che condannano l’aggressione russa all’Ucraina], lui [Lula] ha già parlato [condannando l’azione della Russia]. Non c’è dubbio che il Brasile sia critico”. Tuttavia, ha affermato che “pensiamo che non abbia senso fare solo questo, o imporre sanzioni, o voler sconfiggere la Russia”, dopodiché Amorim ha proseguito criticando le dichiarazioni di alcuni funzionari occidentali sulla ricerca della sconfitta della Russia.
A suo avviso, “la Russia ha commesso un errore” in Ucraina, ma il Brasile vuole aiutarla a riprendersi riunendo un gruppo di Paesi per negoziare la pace. Cercare la “vendetta” o cercare di “dare una lezione” è pericoloso, ha avvertito Amorim: “L’ultima volta che è stata tentata una politica di questo tipo, dopo la Prima guerra mondiale, con il Trattato di Versailles [in cui i Paesi vincitori della guerra imposero dure condizioni alla Germania], ha avuto come risultato quello che è successo dopo [l’ascesa al potere di Adolf Hitler]”.
Riguardo alla posizione estremamente ostile dell’UE nei confronti della Russia, ha affermato che “non dico che sia sbagliato criticare l’azione specifica [della Russia contro l’Ucraina]. Ma deve farlo in un modo che non precluda la pace”. Ha difeso la retorica pacifista di Lula sostenendo che viene criticata solo in Occidente, non nel Sud globale, e che il Brasile vuole evitare una nuova guerra fredda per permettere a tutti di raccogliere i benefici del multipolarismo.
Amorim ha ricordato che la precedente critica di Lula all’espansione a est della NATO, che ha contribuito a scatenare il conflitto in corso, non è diversa nello spirito da quanto sostenuto in precedenza da Kissinger, ma questo non “giustifica l’invasione [dell’Ucraina da parte della Russia]”. Nonostante le differenze di opinione tra Brasile e Stati Uniti su alcune questioni, ha affermato che “gli Stati Uniti sono un partner eccellente per il Brasile. Se si considera la politica sociale ed economica del presidente [Joe] Biden, abbiamo molte sovrapposizioni con essa”.
Il principale consigliere di Lula per la politica estera ha poi aggiunto che “riconosciamo l’atteggiamento positivo dell’amministrazione Biden nei confronti del processo elettorale in Brasile”. Inoltre, ha affermato che “non c’è dubbio che la posizione americana, degli Stati Uniti, abbia influenza in Brasile. Ha influenza in tutti i settori della vita brasiliana. E hanno assunto un atteggiamento corretto nei confronti del processo elettorale brasiliano, e questo è positivo”. Tuttavia, Amorim ha chiarito che questo non rende il Brasile in debito con gli Stati Uniti.
Nelle sue parole, “questo non ci obbliga a seguire tutte le loro opinioni. Possiamo divergere, come divergiamo in altre cose, nei negoziati commerciali e in altre questioni… Non c’è stato un patto per dire: “Guardate, noi sosteniamo il processo elettorale e voi ci sosterrete nel nostro conflitto contro la Cina”. No. Ogni Paese ha la sua opinione e ha il diritto di discutere civilmente. Di poter divergere”. Ha poi elogiato le recenti osservazioni di Macron sull’autonomia strategica dell’UE, fatte dal leader francese dopo la sua ultima visita in Cina.
Infine, Amorim ha concluso la sua lunga intervista confermando che Lula non ha in programma, “al momento… per quanto ne so”, di recarsi nell’Europa dell’Est per rispondere all’invito dell’Ucraina o per accettare l’invito del Presidente Putin a partecipare al Forum economico internazionale di San Pietroburgo di metà giugno. Dopo aver riassunto la visione del mondo del suo capo, la presente analisi passerà a criticare in modo costruttivo ciò che riguarda la Russia.
I punti di rilievo che Amorim ha trasmesso nella sua intervista sono i seguenti:
- Lula ha costantemente e pubblicamente condannato l’operazione speciale della Russia “in innumerevoli occasioni”;
- Lavrov non si è recato in Brasile come “emissario” del Presidente Putin e ha fatto solo una “visita di cortesia” a Lula;
- L’operazione speciale della Russia è stata “un errore”;
- Il Brasile teme l’ascesa di un nazismo in Russia se l’Occidente riuscirà a sconfiggerlo completamente come vogliono alcuni funzionari;
- Il Brasile non vuole una nuova guerra fredda;
- Il Brasile ritiene che la mediazione della pace tra la Russia e l’Ucraina possa evitare tutto ciò;
- A tal fine, vuole riunire un gruppo di Paesi che la pensano allo stesso modo, come la Cina e altri;
- Gli Stati Uniti restano uno dei principali partner del Brasile, nonostante le critiche alla retorica pacifista di Lula;
- C’è “molta sovrapposizione” tra la “politica sociale ed economica” di Lula e quella di Biden;
- Il sostegno degli Stati Uniti a Lula durante l’incidente dell’8 gennaio è stato profondamente apprezzato;
- Tuttavia, ciò non significa che il Brasile debba conformarsi alle richieste di politica estera degli Stati Uniti;
- Infine, Lula non ha attualmente in programma di visitare la Russia e/o l’Ucraina.
Ognuno di questi punti verrà ora criticato, con analisi pertinenti collegate tramite hyperlink per ulteriori approfondimenti:
- La riaffermazione da parte di Amorim della condanna della Russia da parte di Lula “in innumerevoli occasioni” manda in frantumi la teoria cospirazionista diffusa dai suoi sostenitori, secondo cui egli sarebbe “segretamente dalla parte di Mosca” in questo conflitto, secondo un “piano scacchistico a 5D” o altro.
- Contrariamente a quanto affermato, la posizione di Lavrov come Ministro degli Esteri lo ha reso effettivamente un “emissario” del Presidente Putin durante il suo ultimo viaggio in Brasile, ma descrivere il suo incontro con Lula come una “visita di cortesia” è un tentativo deliberato di sminuire l’importanza dei colloqui tra i due.
- Amorim ha il diritto di esprimere la sua opinione sull’operazione speciale della Russia, ma il Presidente Putin l’ha difesa per proteggere i co-etnici del suo Paese in Ucraina e per porre fine alla guerra iniziata dall’Occidente, per non parlare della salvaguardia dell’esistenza del suo Stato di fronte alle minacce della NATO.
- È inverosimile immaginare che l’Occidente riesca a sconfiggere completamente la Russia fino a imporle punizioni simili a quelle di Versailles, né tanto meno che questo Paese sia mai stato responsabile della rinascita del nazismo, il che rende molto sorprendente che il principale consigliere di Lula per la politica estera nutra seriamente tali timori.
- La nuova guerra fredda tra il miliardo d’oro dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti e l’Intesa sino-russa sulla direzione della transizione sistemica globale è già in pieno svolgimento, il che renderà estremamente difficile per Lula eseguire la sua prevista grande strategia di “bilanciamento” tra Cina e Stati Uniti.
- Anche nel caso in cui una sorta di pace tra Russia e Ucraina venga mediata da chiunque, questo sviluppo non cambierà le dinamiche sopra menzionate, responsabili della nuova guerra fredda.
- La Cina è l’unico attore con una possibilità realistica di mediare con successo la fine del conflitto, anche se alla fine potrebbe richiedere il sostegno della Francia per coinvolgere l’UE, ma il Brasile non ha un ruolo paragonabile da svolgere e si accoderà solo opportunisticamente per ottenere punti politici.
- Gli Stati Uniti rimangono effettivamente tra i primi partner del Brasile e continuano a esercitare “influenza in tutti i settori della vita brasiliana”, molto più oggi sotto Lula che sotto Bolsonaro a causa dello stretto allineamento ideologico tra la sua nuova amministrazione “sveglia” e quella di Biden.
- L’ammissione di Amorim che c’è “molta sovrapposizione” tra la “politica sociale ed economica” di Lula e quella di Biden aggiunge un contesto al motivo per cui Soros ha appoggiato con tanto entusiasmo il leader brasiliano e perché Lula avrebbe proposto di lanciare una rete di influenza globale in collaborazione con i Democratici statunitensi.
- Il suo riconoscimento del sostegno degli Stati Uniti a Lula durante l’incidente dell’8 gennaio e la sincera espressione di gratitudine per tale posizione mandano in frantumi la teoria cospirativa secondo cui si sarebbe trattato di un tentativo di colpo di Stato statunitense, rafforzando al contempo il fatto che lui e Biden sono uniti nel demonizzare i loro avversari conservatori.
- Amorim ha anche screditato l’altra teoria del complotto diffusa dai sostenitori di Lula, secondo cui le sue condanne alla Russia sarebbero dovute alle pressioni degli Stati Uniti e quindi non sarebbero sincere, dal momento che il suo principale consigliere per la politica estera ha appena confermato che il Brasile non è in debito con gli Stati Uniti e formula le sue politiche indipendentemente da essi.
- Infine, l’affermazione che Lula non ha in programma “al momento” di partecipare al forum economico internazionale che si terrà a San Pietroburgo a metà giugno su invito del Presidente Putin, fa pensare che il leader brasiliano non sia poi così interessato a espandere rapidamente la dimensione economica delle relazioni del suo Paese con la Russia.
Le tre principali conclusioni della lunga intervista di Amorim sulla visione del mondo di Lula sono: il suo capo è sincero nelle sue ripetute condanne della Russia; i legami con la Russia non sono così importanti per il Brasile come quelli con la Cina e gli Stati Uniti; e quindi molte delle più popolari teorie cospirative della comunità Alt-Media sono state appena infrante. Coloro che sono sinceramente interessati a comprendere la grande strategia di Lula dovrebbero riflettere a fondo su questa intuizione e incorporarla nelle loro analisi future.
Pubblicato in partnership su One World – Korybko Substack
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini
Foto: IMAGO/Wang Tiancong
22 aprile 2023