Idee&Azione

Immaginazione erotica, satanismo e resurrezione del pensiero

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di Lorenzo Marinoni

NOTA PRELIMINARE

Questo scritto, pur con tutti i suoi limiti, aderisce – almeno nelle intenzioni – allo spirito antroposofico: i suoi contenuti sono cioè esoterici ma al tempo stesso exoterici.

“Ciò che non si vede” non viene ulteriormente nascosto da un simbolismo criptico – che sarebbe solo funzionale ad alimentare una vanagloria di casta – ma viene portato alla luce della coscienza di chiunque; affinché chiunque – che provi o meno simpatia per l’Antroposofia – ne possa ottenere un arricchimento interiore. “Esoterismo” e “nero” – come il lettore potrà comprendere da sé – sono due termini che qui non si accoppiano.

 

Ciò che il globalista radicale porta alle sue estreme conseguenze è anche ciò che, come predisposizione interiore, caratterizza l’uomo postmoderno in generale.

L’uomo “tecnologico” è tendenzialmente un nominalista e un relativista che pensa in modo astratto per essersi tagliato fuori dal potere di vita del pensiero – che deriva dal Logos Vivente. Poiché però respira anch’esso e i suoi pensieri esangui tendono ad ucciderlo, egli cerca ugualmente di ottenere una vita più piena nel luogo in apparenza ad essa più propizio: il sesso.

Le scappatoie che procedono in tal senso da parte di chi non si accontenta di vivere una doppia vita che rimanga privata finiscono per raggruppare le parafilie dei singoli in metodi di magia sessuale, i cui esiti aberranti sono il risultato di una degenerazione della coscienza secondo processi come quelli illustrati di seguito.

L’errore teoretico da cui il globalista radicale è affetto in modo particolarmente grave può così trasformarsi, con la meccanica immediatezza di uno schiocco di dita, in perversione morale sdoganata a prova iniziatica. Ciò che avviene presso le logge incentrate sulle pratiche sessuali è molto simile al cursus honorum delle organizzazioni criminali, dove il numero e l’efferatezza dei crimini è direttamente proporzionale al gradino gerarchico di cui si è insigniti nella piramide del potere.

Va premesso che qualunque essere umano contemporaneo è costantemente esposto alla tentazione di piegare la propria facoltà immaginativa al servizio della brama di vita che si esprime nell’eros, ma nel caso del globalista la “via dell’inferno” è certamente spianata dal background culturale di cui si è detto in un precedente articolo.

Il sesso diventa l’unico legame residuo che l’uomo “cerebrale” – moderno e ancor più postmoderno – sa intrattenere con la vita; sesso che egli mitizza e di cui amplifica la portata per contrasto con il pensiero astratto e morto di cui normalmente si serve e che in quanto tale è in lui dominato dalla brama: il campo d’azione di Lucifero.

Si potrebbe anche dire che l’immaginazione erotica si prospetta all’uomo postmoderno come l’antidoto alla noia di un pensare cadaverico, praticato nel resto della vita di veglia per rispondere ad esigenze materiali svuotate di contenuto spirituale.

Quest’uomo non si rende conto che Lucifero si serve dell’immaginazione erotica proprio per confermare il movimento pendolare verso il pensiero morto, che risponde all’ambito dell’inanimato in cui opera invece Arimane. L’uomo è così sballottato alternativamente tra le braccia di due demoni senza mai trovare il suo Centro.

Si badi bene che qui non si vuole certo demonizzare il sesso per una forma di pruriginoso moralismo, bensì indicare tecnicamente il punto in cui, attraverso l’immaginazione erotica, Lucifero trova accesso all’anima umana.

Il problema non è il sesso, di per sé neutro – com’è neutro per gli altri regni naturali, ma l’inserimento di Lucifero nell’anima sfruttando la subordinazione della facoltà pensante alla brama qualora l’uomo se ne lasci sopraffare.

Il sesso, tanto più enfatizzato quanto più slegato dalla funzione riproduttiva, è quel sintomo della postmodernità che può sì indurre a recuperare il valore tradizionale della famiglia naturale, ma che può fungere anche da occasione per smascherare l’azione di Lucifero.

Conoscere il modus operandi delle entità ostacolatrici nel vivo della propria interiorità è già liberazione dalla loro presa. Il materialismo-nichilismo che decreta la “morte di Dio” è infatti il capolavoro ideologico del Maligno, perché dietro ad esso può agire indisturbato. Questo è anche il motivo per il quale la Madonna di Fatima insistette sulla necessità di riconsacrare la Russia al Suo Cuore Immacolato, pena la diffusione del veleno marxista-materialista e delle sue conseguenze distruttive in tutto il mondo. Questo è anche il motivo per il quale la Madonna di Fatima mise in guardia dai peccati della carne.

Le mie considerazioni, come ben si può notare, non riguardano direttamente “la carne”, ovvero la pluralità dei corpi posseduti, ma ciò che fenomenologicamente la precede e cioè il processo che porta l’uomo ad immaginare di possedere i corpi – che lo faccia o meno nella pratica è irrilevante – proprio nel mentre è lui stesso posseduto da Lucifero.

Si può osservare che la “possessione” induce a credere di poter trovare nell’immaginario erotico il bandolo della brama, quando invece è la sostanza densa della brama stessa a subordinare a sé il flusso del pensiero, costringendolo a generare di continuo le immagini oggetto di quell’immaginare. L’immaginazione erotica è come la ruota del criceto: più ci si concentra suoi pioli – che possono anche essere di tanti, diversi e attraenti colori – meno si riesce a uscire dall’ipnosi causata dalla loro rapida successione.

La dimostrazione empirica che l’attività ideativa in oggetto non risponde allo spirito, bensì alla biologia corporea congiunta a psichismi elementari, è data dall’orgasmo.

Il culmine del piacere sessuale segna simbolicamente il compimento dell’invertita gerarchia delle forze interiori che agiscono nell’uomo e ne certifica la prigionia psico-fisica, prospettandogli come unica soluzione quella temporalmente circoscritta prima che possa riprendere forza la tirannia della brama sull’attività immaginativa con l’inizio dell’ennesimo ciclo di “carico e scarico”. Ho conosciuto personalmente uomini che vivono a 360 gradi nella ruota del criceto, facendo coincidere il senso della propria esistenza con la capacità erettile del proprio membro…

L’eterno ritorno dell’uguale è simboleggiato giustamente dall’Uroboros (il serpente che si morde la coda). Ma la sua postura non allude banalmente alla ciclicità del tempo e tanto meno alla rinascita interiore, bensì alla tediosa ripetizione all’infinito dell’inganno di Lucifero, il Serpente Antico.

L’inesausta speranza che l’uomo ripone nel sesso per partecipare della Vera Vita corrisponde all’inesausta speranza dell’Angelo Caduto di sostituirsi veramente a Dio. La disillusione è inaccettabile per entrambi, ma ciò nonostante è per entrambi inevitabile.

L’orgasmo è quel “grande reset biopsichico” che rappresenta l’opportunità di Lucifero: per premiare il servaggio dello spirito all’anima animale – o corpo astrale inferiore – e per rimandare ancora una volta la possibilità per l’uomo, dimentico dello spirito, di attingere alla linfa dell’Albero della Vita. Ancora una volta, il problema non è l’orgasmo, ma quello che ne vuole fare Lucifero per riaffermare la propria signoria abusiva sull’anima umana.

Ho già parlato del noto processo psicologico secondo il quale il soggetto patologico – che può essere in verità chiunque, quando motivi subconsci si sostituiscano all’Io nel determinare la propria condotta interiore – proietta sull’altro le parti oscure della propria anima, creandosi così un nemico esterno che lo sollevi dall’ingrato compito di emendarle in sé.

Nel caso specifico dell’alternanza tra immaginazione erotica e pensiero disanimato si può individuare una sorta di “metaproiezione” esiziale, che tutte le altre riassume sotto di sé.

Il globalista radicale finisce infatti col proiettare fuori di sé la stessa impotenza pensante che patisce (il proprio “pensiero debole”, quello incapace di mantenere la regolare gerarchia delle forze interiori, che ciò nonostante viene celebrato come una conquista dagli ideologi pervertiti del globalismo). L’oggetto della proiezione sarà in questo caso quello che meglio la possa incarnare sul piano fisico, vale a dire l’infanzia: la quale, per definizione, tanto più è vicina al momento della nascita, quanto più è spensierata ed inerme.

In questo passaggio risiede, a mio avviso, la motivazione postmoderna più plausibile di pratiche antiche come la pedofilia e soprattutto il pedosatanismo.

Il processo proiettivo in questione avviene nell’uomo che non sappia e neppure voglia interrompere la subordinazione del pensiero alla compagine psico-fisica.

Egli è “peccatore” non solo perché trasgredisce a precetti morali condivisi, ma anche perché invece di correggere una propria mancanza noetica al fine di conseguire la resurrezione del pensiero – che sarebbe una seconda nascita, di tipo spirituale, “totemizza” l’oggetto materiale esterno contro cui poter scatenare tutto il proprio livore.

Si tratta di una rabbia resa ancor più cieca dalla Vergogna latente che consegue alla Caduta, abbinata a quel piacere sessuale vampiresco che deriva dal vano senso di onnipotenza ispirato da Lucifero. L’onnipotenza di Lucifero è infatti anch’essa fragile, perché venata dal sentore subconscio di non potere veramente sostituirsi a Dio: da cui la frustrazione che si tramuta in ferocia.

Il globalista radicale divenuto satanista sembra che odi i bambini e tutte le creature indifese mosso da un impulso sadico fine a sé stesso, da un far del male per il gusto arbitrario di farlo, ma in profondità persegue – io credo – il fine di rubare la vita che la sua coscienza pensante ha perso, appunto per ignoranza o per scelta, laddove crede di trovarla.

Egli violenta fino alla morte quella stessa innocenza laddove la veda emblematicamente e scandalosamente incarnata, non potendo o non volendo coglierla nel luogo Sacro della sua propria interiorità dove Essa dimora come Anima Adamitica. Egli si illude di carpire in questo modo rapace il segreto della purezza di cuore o del nucleo verginale dell’anima ricettiva allo spirito e persegue tale miraggio secondo gradini di un percorso iniziatico del tutto deviato e irregolare che lo porta a servire entità spirituali, prima luciferiche e poi arimaniche, avverse all’essere umano in quanto tale. La Vita Vera non puoi afferrarla come una cosa, perché essa è fatta della stessa sostanza dell’Amore: cioè di ciò che l’anima fa di sé stessa nell’istante in cui si lasci attingere dallo Spirito.

L’entità angelica conosciuta come Lucifero aiuta l’entità arcangelica conosciuta in Antroposofia come Arimane affinché nell’uomo, attraverso l’enfasi della brama sessuale – e di tutto ciò che riguarda la sfera sessuale (sembra che sia diventato più importante chiedere ad un bambino di che sesso vuole diventare piuttosto che insegnargli a vivere), la forza spirituale del pensiero debba miseramente capitolare alla psiche animale: che significa per l’anima umana vincolarsi al corpo, cioè rinunciare alla sua facoltà di entrare in comunione con il suo spirito individuale ed eterno – e perciò con l’Io-Sono, sostituito prontamente da altre entità che infine possiedono lei.

Il transumanesimo è l’ideologia postmoderna che si innesta proprio in questo non-luogo, abbandonato dallo spirito.

Quando infatti è stato tagliato ogni ponte tra Pensare ed Essere, non resta che inseguire una prospettiva del tutto materialistica per l’avvenire della coscienza umana: come quella che comporta la prostrazione o prostituzione ad Arimane, il quale “vive” la sua “vita elettromagnetica” nella tecnica e nelle macchine.

E’ molto appropriato definire “Impero della Menzogna” l’Occidente unipolare a guida statunitense poiché vi è al contempo indicato il fulcro geografico della presa di Arimane e la schizofrenia diffusa tra quei tanti Doctor Jekyll e Mister Hyde che difendono i diritti umani (gli esponenti della cultura woke) ma che con ogni probabilità si dedicano nottetempo alle attività criminalmente più rivoltanti.

Non mi stupirei se un indefettibile politico “democratico”, nobilmente assiso in Campidoglio come se fosse investito da un compito sacerdotale nel profondere sublimi principi liberali, diventasse un vero stregone pedosatanista di notte. Cambiando solo di “santuario”, lo si vedrebbe regredire bellamente ad uno stadio primitivo e subumano e, colto dalle più crude superstizioni animiste, votarsi in fascia protetta al cannibalismo rituale. Come se fosse appena uscito dalle più remote foreste della Nuova Guinea, il colletto bianco dal mantello nero si convincerebbe infine per davvero di poter acquisire le qualità della vittima sacrificale mangiandone i resti. Chiedere agli amici americani – e non solo – di Marina Abramovic.

Non serve altro per completare il quadro della vocazione anticristica tipica del globalista radicale.

Se il cristiano cerca di seguire il comandamento: “Ama il prossimo tuo come te stesso” (che significa “ama la santità della tua propria anima affinché tu possa amare la santità di quella altrui”), il cultore del Male persegue con metodo il suo opposto: “Godi della sofferenza altrui e in particolare di quella degli innocenti, perché così facendo qualcuno che non è Dio ti può dare su questa Terra un potere simile a quello di Dio”.

Chi è così sprovveduto da pensare che il potere “illimitato” delle élites occidentali derivi loro dalla loro umanissima malvagità?

Il globalista rappresenta invece lo strumento prediletto di forze luciferiche e arimaniche, a loro volta adombrate dal Demone solare o Anticristo: colui che non si accontenta neppure più di traviare l’uomo, come fa Lucifero, o di servirsene per i propri scopi, come fa Arimane, ma che intende distruggerlo vanificando il Mistero del Golgota per l’evoluzione della Terra.

Non è affatto un caso che Gesù Cristo insista molto sull’accostamento dei bambini alla purezza necessaria per entrare nel Regno dei Cieli e, per converso, sulla condanna senza appello di chi li scandalizza. L’humus esoterico che sottende il globalismo nelle sue varie forme fa capo esattamente al Mistero dell’Iniquità che oggi attanaglia il mondo.

Il transumanesimo arrembante testimonia in particolare con ogni evidenza l’attualità dell’attacco di Arimane, che vuole fare dell’uomo un cittadino di questo unico mondo: riducendolo ad un automa privato dell’anima grazie alla propaganda di una religione scientista e alla sua applicazione pratica nella cibernetica transumanista.

La controimmagine satanica del cosmopolitismo micheliano è quella per cui l’uomo, non trovando più secondo tradizione un elemento collettivo nella razza, nel clan o nell’etnos (per dirla con Dugin) e non trovandovelo neppure nella dimensione pentecostale per la quale è richiesta la forza di elevarsi sul piano dello Spirito, lo cerca nella macchina senz’anima.

Egli si prospetta così come auspicabile una sorta di lobotomia o anestesia di massa attraverso la robotizzazione dei corpi, che è quanto di più agli antipodi ci possa essere dalla natura del cosmo-polita: cioè dalla volontà di farsi artefice di un nuovo mondo, mèta di un disegno universale, concreato secondo Verità con la forza del Cristo Risorto. Ancora una volta il Diavolo si svela per quello che è: Simia Dei.

Il globalista quindi, che ne sia consapevole o meno, diventa sempre, prima o poi, un servitore o adepto delle mire che hanno sul mondo entità spirituali ad esso aliene.

Chi non vede il nesso tra globalismo e satanismo non è neppure in grado di prendere una posizione chiara in questo momento storico di portata escatologica.

Arimane in particolare oggi si serve di Lucifero, che – come detto in precedenza- opera sulla parte più grezza dell’anima, per incatenare l’essere umano al mondo della necessità, della tridimensionalità e della dimenticanza di Dio: giovandosi di quest’ultima per sostituirsi a Lui.

Il globalista, per concludere, se è una vittima ingenua della propaganda mediatica, scambia ciò che è anticristico per cristiano (se è un cattolico bergogliano scambia San Francesco per uno scafista povero di collina – ma di questo ho già avuto modo di parlare); se invece è un satanista cosciente di esserlo, si adopera da un lato con tutte le proprie forze affinché l’inganno anticristico non venga mai scoperto e dall’altro, con la stessa psicologia paradossale ed esibizionistica del serial killer, muore pure dalla voglia di esibire tutte le proprie brutture alla luce del sole.

L’ingenuo, in quanto materialista o in quanto cristiano incoerente (che è lo stesso), non ammette l’esistenza dell’esoterismo o lo ritiene solo nero. Tutto ciò che sta al di fuori del suo campo sensoriale è per costui da ascrivere o al “complottismo” o appunto al “satanismo”. E con ciò fa esattamente il gioco di Satana, il quale l’ultima cosa che vuole è di essere scoperto proprio sul terreno esoterico, laddove agisce con la massima efficacia essendo la sua dimensione naturale.

Il non ingenuo, in quanto satanista, sa benissimo che esiste un esoterismo bianco e uno nero, al quale ultimo egli ha deciso di consacrarsi in modo rituale e sistematico.

Ciò che l’esoterista nero non considera è che la forza ricavata dal servire sonnambulicamente entità spirituali anticristiche – che in quanto ostili al Figlio dell’Uomo, lo sono pure all’essere umano in quanto tale, non può vincere sulla Forza che chiede all’uomo di collaborare coscientemente con entità spirituali fedeli a Michele e a Cristo affinché egli possa completare e coronare la Creazione. Non prevalebunt!

Il virus Corona – o a forma di corona – è stato pertanto la prefigurazione patologica del compito appena tratteggiato, quando disatteso.

Il Coronavirus è stata la parodia materializzata e venefica dell’Opera di resurrezione dello spirito umano nello Spirito di Dio. Ma è anche l’indizio di come collaborare con forze terapeutiche che agiscono simultaneamente dentro ogni uomo e tra un uomo e l’altro: affinché la sovranità individuale (la corona) venga riconosciuta da principi sociali – come quelli antropocratici, già illustrati qui in altre occasioni – che pongano al centro l’essere umano stesso.

L’antropocentrismo non è l’apoteosi della ὕβρις umana al cospetto di Dio secondo il canone di Lucifero, ma il riconoscimento del compito insostituibile richiesto all’uomo da Dio stesso e reso possibile dal Mistero del Golgota: affinché l’essere umano, nato a nuovo nello Spirito, vada a comporre la decima gerarchia angelica.

Chi vagheggia un mondo migliore senza l’uomo, vada a vivere su un altro pianeta insieme a Greta Thunberg.

Foto: Idee&Azione

9 maggio 2023

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