di Andrew Korybko
Il capo della CIA William Burns ha lanciato martedì la menzogna secondo cui la Russia si sta trasformando in una “colonia economica” della Cina, che intendeva indirizzare verso l’India allo scopo di manipolare la percezione della sua leadership sull’affidabilità a lungo termine della Russia come partner strategico del Paese. La sua affermazione è stata precedentemente sfatata in questa dettagliata analisi dell’estate scorsa, in cui si sostiene che la Russia considera l’India un ruolo centrale per scongiurare preventivamente la sua dipendenza potenzialmente sproporzionata dalla Cina.
Questa intuizione è stata confermata nei mesi successivi, come dimostrano il desiderio dell’India di aumentare le proprie esportazioni verso la Russia di ben cinque volte, il recente forum commerciale Russia-India che ha esplorato i percorsi per farlo e il fatto che le esportazioni di energia verso l’India sono all’incirca uguali a quelle verso la Cina. Come spiegato in questa recente analisi, il partenariato strategico russo-indiano è responsabile di garantire un certo grado di stabilità sistemica globale nell’imminente triplicazione delle relazioni internazionali.
In parole povere, la Russia sta già adottando misure preventive per assicurarsi che la fantapolitica di Burns non si materializzi mai, e l’India la assiste pienamente in virtù del loro comune interesse in questo senso. Tuttavia, sono i decisori di quel Paese i destinatari della sua ultima menzogna, dal momento che la CIA sembra pensare che li spaventerà abbastanza da spingerli a scaricare la Russia, come gli Stati Uniti hanno fatto pressione sull’India nell’ultimo anno, e quindi a sottomettersi volontariamente a diventare il proxy dell’Occidente contro la Cina.
Il problema di quest’ultima provocazione di guerra d’informazione è che rivela quanto poco la Comunità d’Intelligence (IC) degli Stati Uniti comprenda l’India, sia in termini di grandi interessi strategici nella Nuova Guerra Fredda, sia per quanto riguarda il paradigma attraverso il quale i suoi decisori stanno formulando la politica. Essi prevedono di guidare informalmente il Sud globale come polo d’influenza neutrale in mezzo alla triplice divisione delle relazioni internazionali in questo insieme di Paesi, il miliardo d’oro dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti e l’Intesa sino-russa.
Pur condividendo le preoccupazioni degli Stati Uniti per la rapida ascesa della Cina allo status di superpotenza, essi considerano la Russia una componente indispensabile per potenziare in modo completo le loro capacità di deterrenza, soprattutto perché impedirle di diventare la “colonia economica” di Pechino rallenterebbe la suddetta ascesa cinese. Se non si riuscisse a fermare questo scenario peggiore, la traiettoria della superpotenza cinese aumenterebbe a dismisura, spingendo l’India a diventare vassalla degli Stati Uniti per disperazione.
Per questo motivo, l’India non scaricherà mai la Russia, soprattutto come reazione al fatto che il capo della CIA abbia diffuso la menzogna che il loro partner strategico si sta trasformando in una “colonia economica” della Cina, quando gli stessi decisori di Delhi sanno che ciò non è vero, poiché stanno lavorando attivamente per impedirlo. Il fatto stesso che Burns cerchi comunque di ingannarli dimostra che gli Stati Uniti non hanno rinunciato a cercare di manipolare la percezione che il Paese ha dell’intesa sino-russa.
Non ci sono scuse nemmeno per questo, dato che l’IC dovrebbe già sapere quanto ciò sia impossibile dopo che l’India ha coraggiosamente sfidato le loro pressioni senza precedenti nell’ultimo anno per prendere le distanze dalla Russia, scegliendo invece di raddoppiare la loro partnership strategica, come è stato spiegato. Il wishful thinking che continua a infettare la CI statunitense, sia che si tratti di diffondere ridicole voci di un complotto anti-Putin del Cremlino, come rivelano gli ultimi documenti trapelati, sia che si tratti di cercare di manipolare l’India, è un problema serio.
È responsabile della promulgazione di politiche controproducenti dal punto di vista degli interessi nazionali oggettivi degli Stati Uniti, che in questo caso riguardano la necessità di trattare l’India come un partner paritario con il rispetto che ha sempre meritato, invece di tentare di ingannarla per farle cedere la propria sovranità. Aggrappandosi a fantasie velleitarie come la possibilità che l’ultimo complotto di disinformazione abbia successo, gli Stati Uniti rischiano di peggiorare involontariamente i loro legami con l’India.
Dal punto di vista indiano, gli Stati Uniti sono un partner importante in generale e per gestire l’ascesa della Cina in particolare, ma non ci si può fidare del loro IC ogni volta che condividono qualcosa – pubblicamente o a porte chiuse – sulla Russia e in particolare sulle sue relazioni con la Cina. L’India sa meglio di qualsiasi altro Paese al mondo, a parte la Russia stessa, quanto Mosca stia facendo per scongiurare preventivamente lo scenario di diventare la “colonia economica” di Pechino, per cui la bugia di Burns non riuscirà a fuorviare Delhi.
Pubblicato in partnership su One World – Korybko Substack
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini
Foto: Idee&Azione
13 aprile 2023