Idee&Azione

La catastrofe dell’umana follia

image_pdfimage_print

di Maurizio Ulisse Murelli

Ieri è arrivato anche lo psichiatra in TV a dire che i contrari all’inoculamento sostanzialmente si dividono in 4 categorie: fobici; ignoranti, paranoici e narcisisti. Non sto qui ad esporvi come ha declinato nel merito queste quattro categorie cui, da “buon” psichiatra, ha poi attribuito una serie infinita di sottocategorie. Ovviamente tutti sani di mente i favorevoli anche se pure un deficiente, quando ascolta i Pavone, gli Scanzi, i Severgnini (solo per citarne tre) si accorge subito che dal punto di vista psichiatrico c’è molto lavoro per un bravo dottore. E nel mentre l’esperto in carica nella regia di contrasto alla pandemia sostanzialmente ci diceva: “Della variante Omicron non ci abbiamo capito una mazza e con tutta probabilità buca l’intruglio che vi state iniettando, in ogni caso siringatevi!”: qui lo psichiatra non ha nulla da dire? E poi via, con tutta una caterva di esperti, opinionisti, letterati, imbonitori a snocciolati dati a cazium per sostenere la fallimentare strategia di contrasto. E mi ritorna in mente quel che ebbe a dire già due anni fa il premio Nobel Montagner, sì il premio Nobel Montagner declinato dal tronista Bassetti in “vecchio rincoglionito”. Disse più o meno: “È un errore vaccinare [se vaccino si può definire l’intruglio che si va inoculando] in piena pandemia perché si provocherà l’insorgere di varianti sempre più insidiose che sfuggiranno al controllo”. Disse anche altro, così come altre cose va dicendo Robert Malone – medico, scienziato e inventore della tecnologia mRNA – che senza giri di parole definisce criminale e mostruoso inoculare i bambini. Ma conosciamo la narrazione: all’inizio la colpa era dei vecchi, poi dei sessantenni, dei no-vax e ora dei bambini: manca solo che si colpevolizzino i feti e si proceda a siringare anche loro, oppure che si sostenga che gli untori sono i gatti e i cani di casa, da sopprimere e bruciare per interrompere il circolo dell’infezione.

È questo un argomento (quello della pandemia e conflitto sì-no inoculamento) sul quale avevo detto che non ci sarei più tornato. E di fatto, pur avendo molto da dire, più di quanto ho qui detto, non dico altro. Semplicemente queste righe le voglio ricollegare al mio recente articolo, quello sull’Apocalisse imminente. Forse non è stato ben compreso. Parlavo di coincidenza di catastrofi elencando quelle naturali, quasi segno di una “rivolta metafisica” che si riverbera in ogni luogo del Pianeta. Il mio richiamo al libro di Giovanni ovviamente non era “letterale”: intendevo stimolare la suggestione. E sta di fatto che di tutte le catastrofi che si son date appuntamento in quest’epoca, quella della planetaria follia umana è sicuramente la più eclatante, una catastrofe cui i “millemila” tornado che spazzano le Americhe fa un baffo. La devastazione che deriverà da questa manifesta pazzia sarà un vero e proprio terrificante spettacolo. Oggi siamo all’overture e io, lo vado dicendo da un paio di anni (chi mi legge ben lo sa) e nel dirlo continuo ad esortare chi preserva lucidità ad attrezzarsi per tempo: psicologicamente, culturalmente e anche nel modo di condursi. Sì, lo so che queste “profezie” suscitano ilarità, ma nel formularle sono in buona compagnia: non si tratta di rifarsi a quanto vanno dicendo veggenti e sciamani (di cui in ogni caso bisogna tener conto), ma a quanto prefigurato da maestri quali Nietzsche o Jünger, per esempio, adottando la giusta chiave di lettura dei loro scritti. Il fatto è che una certa chiave di lettura raramente la si prende in considerazione, preferendo quelle ortodosse.

Foto: Idee&Azione

21 dicembre 2021