di Andrew Korybko
Il partito polacco al governo “Diritto e Giustizia” (PiS) è deciso a provocare la Russia affinché sia la prima a tagliare formalmente le relazioni bilaterali, come dimostrato dal sequestro del conto bancario dell’ambasciata di Varsavia con un ridicolo pretesto “antiterroristico” e dal raid della polizia di sabato contro una scuola gestita dall’ambasciata nella capitale. Il Cremlino è quindi sottoposto a un’immensa pressione per rispondere a questi sviluppi, anche se al momento della pubblicazione di questa analisi non è chiaro se farà ciò che la Polonia si aspetta.
Lo scopo di provocare la Russia in questo modo è triplice: 1) il PiS spera di manipolare e successivamente sfruttare l’ottica di questo scandalo per coltivare maggiori consensi in vista delle elezioni di quest’autunno; 2) la Polonia intende poi fare pressione sul resto dell’UE affinché tagli formalmente i legami con la Russia “per solidarietà”; e infine, 3) Varsavia vuole presentarsi a Washington come il suo più affidabile alleato anti-russo. Ciascuno di questi obiettivi interconnessi verrà ora brevemente approfondito.
Per quanto riguarda il primo, il PiS teme che le forze genuinamente conservatrici-patriottiche si riversino nel partito anti-establishment Confederazione come atto di protesta contro il sostegno dato dal governo all’immigrazione di massa dall’Ucraina nell’ultimo anno. Ciò potrebbe costringerlo a entrare in un governo di coalizione dopo le elezioni di quest’autunno, il che potrebbe ridurre l’intensità delle politiche anti-russe della Polonia. Di conseguenza, sperano di sfruttare la russofobia degli elettori per spaventarli e indurli a sostenere i candidati in carica a qualunque costo.
Per quanto riguarda la seconda, la Germania e la Polonia sono in feroce competizione per la leadership nell’Europa centrale e orientale (CEE), ma Varsavia ha un vantaggio quando si tratta di conquistare cuori e menti, poiché è sempre un passo avanti rispetto a Berlino nel fare appello alla russofobia della regione. Se la Polonia riuscirà a fare pressione sulla Germania affinché segua il suo esempio tagliando formalmente i legami con la Russia, se quest’ultima sarà costretta a tagliarli per prima dopo l’incidente di questo fine settimana, sarà una grande vittoria del soft power.
Per quanto riguarda il terzo punto, il previsto ripristino da parte della Polonia della sua ex “sfera d’influenza” dipende dal sostegno degli Stati Uniti, che potrà essere assicurato solo se la Polonia convincerà i responsabili politici americani che il successo della loro riaffermazione dell’egemonia sull’UE dipende simbioticamente da questi piani. A tal fine, Varsavia deve dimostrare a Washington di essere più capace di Berlino di guidare la crociata antirussa nell’UE durante la Nuova Guerra Fredda, da qui l’importanza di provocare crisi e di convincere la Germania a seguirla.
Questi obiettivi sono tutti interconnessi, poiché la grande strategia di cui sopra è una pura creazione del PiS. Ne consegue naturalmente che la loro potenziale perdita di potere dopo le elezioni di quest’autunno – sia in toto se sostituita dall’opposizione “Piattaforma Civica” (PO) sostenuta dai tedeschi, sia in parte attraverso una coalizione con la Confederazione – potrebbe ostacolare i suoi piani regionali e quindi anche quelli degli Stati Uniti in una certa misura. Ecco perché l’ultima crisi diplomatica con la Russia è stata inventata per aiutare il PiS a rimanere al potere.
Tutto il resto deriva da questo scenario, poiché la loro permanenza alla guida della Polonia manterrebbe Varsavia in corsa con Berlino per i cuori e le menti della CEE, dando così a Washington l’opzione di scegliere tra i due (o addirittura di metterli cinicamente l’uno contro l’altro) come partner principale dell’UE. Il potenziale allontanamento del PiS da questo calcolo geopolitico, nel caso in cui gli elettori lo punissero alle urne in autunno, potrebbe quindi avere conseguenze di vasta portata per la regione e persino per la nuova guerra fredda.
Pubblicato in partnership su One World – Korybko Substack
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini
Foto: Idee&Azione
30 aprile 2023