di Andrew Korybko
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato lunedì che “il Ministero della Difesa, l’FSB e il Servizio di frontiera hanno riferito al presidente russo – il comandante supremo in capo – del tentativo di un gruppo di sabotaggio ucraino di penetrare nella regione di Belgorod”. Ha aggiunto che “capiamo perfettamente che l’obiettivo di tali attività sovversive è quello di distogliere l’attenzione dall’area di Bakhmut e ridurre l’impatto politico della perdita di Artyomovsk da parte dell’Ucraina”.
I rapporti suggeriscono che i cosiddetti “Freedom of Russian Legion” e “Russian Volunteer Corps”, entrambi considerati dalla Russia come proxy terroristici dell’intelligence militare ucraina, sono dietro questo attacco. Era prevedibile che si sarebbe tentato qualcosa del genere per sviare la vittoria della Russia nel fine settimana nella più lunga battaglia della sua operazione speciale.
L’ultimo articolo, in particolare, prevedeva che questo tentativo sarebbe stato fatto a breve perché “Zelensky ha urgente bisogno di riparare il morale della sua parte e di mostrare ai suoi patroni occidentali che i loro 165 miliardi di dollari di aiuti militari forniti dai contribuenti sono stati usati per qualcosa”, il che si allinea con la valutazione di Peskov. Tenendo presente la conclusione ufficiale del Cremlino che gli Stati Uniti sono stati coinvolti nel fallito attentato di questo mese contro il Presidente Putin, ne consegue naturalmente che c’è lo zampino anche in questo attacco.
È altamente improbabile che l’invasione per procura della Russia di lunedì porti a qualche guadagno duraturo, quindi dovrebbe essere vista come niente di più che un copione di infowar, o una provocazione destinata a fallire, condotta a scopo puramente propagandistico con l’intento di attenuare il duro colpo al morale della perdita di Artyomovsk. Anzi, potrebbe addirittura ritorcersi contro se il Cremlino considerasse finalmente questo ennesimo superamento delle sue “linee rosse” come degno di una risposta schiacciante, che i patrioti invocano fin dall’attentato al ponte di Crimea.
Pubblicato in partnership su One World – Korybko Substack
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini
Foto: Idee&Azione
23 maggio 2023