Idee&Azione

“Questo è un regime”, il coraggioso grido degli Studenti Contro il Green Pass

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di Veronica Duranti per Studenti Contro il Green Pass

Questa non è più la Repubblica Italiana dove siamo nati e cresciuti, questo è un regime. 

Questo è un regime perché il Green Pass ha trasformato quelli che prima erano diritti riconosciuti e protetti da una carta costituzionale in diritti concessi da un’autorità che decide quanto, per quanto tempo e i requisiti in base ai quali concederli o negarli. 

Questo è un regime perché imporre a una persona il ricatto niente vaccino niente lavoro, niente green pass niente lavoro significa condannare una persona a morte. Un sistema che priva le persone delle risorse materiali per una vita dignitosa è un regime perché condanna senza possibilità di appello quelle persone alla povertà, alla fame e alla miseria. 

Questo è un regime perché nega ai non obbedienti l’accesso all’istruzione e quindi impedisce ai giovani di sviluppare le proprie vocazioni e le proprie inclinazioni; è un regime perché ha la pretesa di negare l’accesso alla cultura. Nega a milioni di persone di godere di arte e monumenti che sono patrimonio pubblico e collettivo, non soltanto di tutti gli abitanti dell’Italia ma dell’umanità. È grottesco che Mario Draghi, o chiunque altro, abbia la facoltà di impedire a un qualsiasi altro essere umano di godere della vista della Venere di Botticelli perché sprovvisto di Green Pass.

Questo è un regime perché in piazza a Milano vengono prelevate e identificate persone da poliziotti in borghese e sui treni, sugli autobus e davanti alle scuole ci sono carabinieri, polizia e militari che con la loro sola presenza intimidiscono le persone e trasformano le città in caserme.

Questo è un regime perché nega alle persone la socialità, il divertimento, lo svago, lo spostamento e riduce la vita dei disobbedienti a mera esistenza e sopravvivenza biologica.

Questo è un regime perché ha negato a migliaia di bambini, adolescenti e ragazzi l’esperienza della scuola, dello stare in mezzo ai compagni. Ha negato loro la spensieratezza e la leggerezza di quegli anni.  Ha abbandonato a sé stessi tutti quei ragazzi che vivono in zone degradate del Paese, dove la scuola è l’unica alternativa allo spaccio, alla criminalità e alla povertà estrema, l’unico presidio sociale esterno alla famiglia che a volte non c’è.

Questo è un regime perché i telegiornali non fanno informazione ma propaganda, nei programmi televisivi si svolgono recite teatrali non dibattiti. I mezzi di informazione sono in mano a pochissime persone che lucrano sull’ignoranza della gente e le persone che pongono dubbi vengono ridicolizzate, emarginate e ridotte al silenzio.

Questo è un regime perché il nostro Presidente del Consiglio è stato scelto non attraverso processi democratici ma imposto con giochi di palazzo dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea e dagli altri padroni del mondo che il mondo se lo spartiscono come i signori feudali si spartivano le terre del contado, calpestando i popoli e i loro diritti.

Questo è un regime perché governa in base a leggi inesistenti, attraverso organi creati dal nulla per assicurarsi meglio il potere da persone che non rappresentano nessuno fuorché sé stessi, i loro interessi e i loro padroni.

Questo è un regime perché il Parlamento è esautorato e perché di questo ce ne può importare poco, dato che i partiti che sono lì dentro sono stati in un omertoso silenzio di fronte alla distruzione della Repubblica Italiana e all’oppressione sistematica dei cittadini che avrebbero dovuto rappresentare.

Questo è un regime perché la maggior parte delle persone che si è vaccinata per lavorare e che è così fortunata da avere ancora uno stipendio lavora in condizioni psicologicamente stressanti, fisicamente logoranti ed economicamente insufficienti a una vita tranquilla, con giovani che disperano a causa della disoccupazione e anziani che cadono dai ponteggi perché qualcuno ha deciso che a settant’anni è troppo presto per andare in pensione.

Questo è un regime perché mentre milioni di persone vengono ipocritamente costrette a vaccinarsi per la loro salute, vengono assestati gli ultimi colpi alla sanità pubblica trasformando la salute e l’assistenza sanitaria in un bene di lusso per chi non può accedere ai servizi delle strutture private. 

Questo è un regime perché la repressione nelle piazze contro il Green Pass ha la stessa matrice antidemocratica e antipopolare di quella usata contro i picchetti degli operai davanti alle fabbriche e contro i No Tav in Valsusa.

Questo è un regime ed è un regime per tutti. La lotta non è tra vaccinati e non vaccinati, tra persone con Green Pass e persone senza Green Pass, la lotta è tra oppressi e oppressori e le faide degli oppressi giovano solo ali oppressori.

Questo è un regime, bisogna prenderne atto e fare “Whatever it takes” per abbatterlo e sostituirlo con una società più giusta, più equa, più libera e più democratica, questo non è solo un diritto ma un dovere “dovere da non negligersi senza colpa”.

Foto: Studenti Contro il Green Pass

18 dicembre 2021