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Recent Posts
Tag: cambiamento
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Cosa vogliono i giovani occidentali?
Il sentimento giovanile spesso funge da catalizzatore per il cambiamento politico in un Paese, ad esempio durante la guerra del Vietnam il movimento contro la guerra ha avuto un impatto reale sulla politica estera degli Stati Uniti e la “rivoluzione culturale” del 1968 in Francia ha portato a un cambiamento nella leadership politica. Misurando il sentimento giovanile, i sociologi dei Paesi occidentali cercano quindi di identificare i possibili rischi e di capire le intenzioni dei giovani per inserirli nell’agenda politica.
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Mettersi in gioco
Negli ultimi anni Tolkien è divenuto nuovamente oggetto di studio o di interesse per un vasto pubblico, ma esso ha anche coperto un “vuoto di immaginario” in quel variegato universo di coloro che si definiscono “fedeli ai valori tradizionali”, tra cui si annovera anche una parte dei cristiani.
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Il cambiamento che non vogliamo
«Ciò che il gregge odia di più è chi la pensa diversamente; non è tanto l’opinione in sé, ma l’audacia di pensare da sé, qualcosa che non sanno fare.» Arthur Schopenhauer.
Siamo entrati nel terzo anno dell’era pandemica. I più pensano che il peggio sia passato: il PD è all’opposizione, le restrizioni non ci sono più, nessuno è sottoposto a obbligo vaccinale, il greenpass giace chiuso nei cellulari. -
Nuove guerre: difese operative attraverso il controllo del tempo nel 2030
Il documento più noto che si occupa del controllo del tempo in un contesto particolarmente pericoloso, cioè del tempo come strumento e come arma, è OWNING THE WEATHER, tradotto da Nogeoingegneria.
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L’apologia che manca
La destra di oggi ha perso il legame con lo spirito della vita. Quella di ieri ha avuto il torto di realizzare politiche impiegando l’autoreferenziale diritto alla forza. Entrambe nulla hanno e hanno avuto a che vedere con il cosiddetto pensiero di destra. Cosiddetto, in quanto da sempre abbinato a politiche conservatrici e prevaricatrici. Se c’è un abbinamento da fare o quantomeno da prediligere è quello con lo spirito della vita. Quello che non ha a che vedere con la narrazione progressista.
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Individualismo e comunione
Platone diceva che la democrazia degenera in tirannide.
Nella post democrazia del XXI secolo vediamo il mito democratico scivolare verso una “dolce tirannide” per il bene del popolo. La parvenza democratica viene mantenuta, ma oggi per essere democratico devi essere fluido, green, apolide, ipertecnologico, scientista, senza radici, produttivo. -
La sinistra atlantica. Marionette, che passione!
Potremmo cavarcela con una mediocre battuta riferita agli oceani: la sinistra un tempo pacifica è diventata atlantica. In effetti, sorprende il transito da Oriente a Occidente di gran parte delle culture e dei sentimenti della sinistra. La domanda che accora molti sinceri militanti è: esiste oggi la sinistra nella porzione di mondo che si fa chiamare Occidente, pseudonimo dell’egemonia americana?
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Azzurro
Il potere della comunicazione permette a chi lo detiene di pensare di guidare il mondo. È sempre stato così, ma l’epoca digitale e la relativa capacità tecnologica consentono ai potentati privati di realizzare un’uniformità dell’informazione che permetterà loro di dirigerlo verso lidi che non potremo scegliere, navigando su barconi di cui saremo sguatteri.
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Politica senz’Arte
Questi due maestosi termini, che dovrebbero accompagnarsi di continuo, sembrano in realtà vivere due esistenze parallele. Assai di rado di arte si sente parlare durante le campagne elettorali, e nell’esercizio dei governi; e nelle cronache quotidiane l’arte è sempre relegata in fondo alla fila: prima vengono altre questioni assai più importanti, così almeno ritiene l’uomo d’oggi.
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Recensione – “Il mondo è una riflessione della mente” di Xue Mo
“Il mondo è una riflessione della mente” (Anteo Edizioni, 2022) è un libro che permette di affrontare un’autoriflessione spirituale senza eccedere nell’aspetto trascendente, ma anzi dando preziosi suggerimenti per migliorare la nostra vita quotidiana e accettare l’ineluttabilità dell’impermanenza.