Idee&Azione

Tag: Ceoldo

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    Resistere in Italia al tempo del COVID

    L’epidemia mondiale di Covid è stata affrontata da molti Paesi all’insegna di un delirio sanitario in cui malati e potenziali malati sono stati oggetto di una caccia serrata a colpi di tamponi PCR amplificati ben oltre l’utilità della tecnica diagnostica. Tutti coloro che non volevano vaccinarsi sono stati poi additati come degli squinternati che mettevano a rischio la salute pubblica, il bene collettivo e quindi dei pazzi egoisti che credevano che la Terra fosse piatta.

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    Guerra ibrida e zona grigia

    Governi e capi militari hanno sempre cercato di vincere scontri e guerre già nelle menti e nei cuori del nemico prima che sui campi di battaglia. Sun-Tzu ha formalizzato questa aspirazione nel suo antico trattato sull’arte della guerra ma è solo in tempi recenti che si è passati da una speranza spesso disattesa ad un qualcosa che si concretizza con risultati finora straordinari.

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    Italia devastata

    L’Italia continua a vivere un periodo travagliato: priva di uno slancio verso un futuro migliore, non è nemmeno più una nave senza nocchiero ma una semplice barca un po’ alla deriva un po’ al traino di altre navi, quasi sempre sotto la guida di altrui volontà.

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    Sanzioni da pazzi

    Ho sentito parlare per la prima volta di Valentina Tereškova quando ero un piccolo bambino. Mia nonna, vecchia contadina con pochi, tragicamente pochi, anni di scuola, aveva un’ammirazione sconfinata per Valentina Vladimirovna, quasi che per interposta persona potesse alleviare un po’ il peso della sua vita di fatica e lavoro.

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    Rivolte iraniane

    È dall’inizio dello scorso settembre che l’Iran è colpito da moti di piazza e dimostrazioni di folla la cui importanza e partecipazione varia a seconda delle agenzie di stampa. Per quelle occidentali, infatti, sembra che la fine spontanea della teocrazia iraniana sia vicina ed abbia bisogno solo di un piccolo aiuto per cadere mentre la situazione è notevolmente diversa, e a favore del governo, secondo le agenzie ufficiali di Teheran.

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    Richard Black scrive ancora

    Distruzione attraverso preventiva umiliazione. È così che si potrebbe descrivere l’obbiettivo che l’Occidente collettivo vuole raggiungere con la Russia. Ed è per ottenere la scomparsa della nazione russa, del popolo russo, dell’intero etnos russo che stiamo assistendo ad una continua escalation di provocazioni ed attacchi che vanno perfino oltre la tradizionale e vecchia russofobia di certe élite occidentali.

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    Elezioni sottotono

    Il 25 settembre si svolgeranno le elezioni politiche in Italia. Manca poco meno di una settimana e il nostro Paese avrà un nuovo parlamento, un nuovo governo e un nuovo primo ministro.
    I sondaggi danno per favorita la coalizione sovranista di centro destra: Forza Italia (il vecchio inscalfibile Silvio Berlusconi), Lega Nord (Matteo Salvini, un po’ appannato e in calo di consensi) e Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni).

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    A che punto siamo?

    Sono passati quasi sei mesi dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale russa in Ucraina e lo scenario sotto i nostri occhi non è quello che l’Occidente si aspettava.
    Le attese coltivate dalle cancellerie occidentali, qui nell’Impero dei Buoni, erano di vedere una Russia che in breve tempo perdeva il suo slancio iniziale, finendo impantanata in una rasputiza di fango, sanzioni politiche, economiche e sconfitte militari via via più evidenti finché le armate russe avrebbero dovuto fermarsi e ritornare a Mosca a testa bassa e con la coda tra le gambe, sconfitte ed umiliate.

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    Un’italiana diversa

    L’operazione militare speciale russa in Ucraina inizia alla fine del febbraio scorso dopo che Mosca ha gettato la spugna e si è arresa all’evidenza che né Kiev né Washington volevano in alcun modo fornire quelle ragionevoli garanzie di sicurezza e stabilità per la Federazione Russa che il Cremlino aveva chiesto a lungo.

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    Un’occhiata ai fatti. Intervista a Leonid Savin

    L’azione militare russa in Ucraina è una cosa che le élite occidentali hanno bramato per molto tempo, guardando ad una eventuale sconfitta della Russia come l’anticamera della sua sottomissione e dissoluzione, anticipatorie del destino della Cina.