Idee&Azione

Tag: Cosmo

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    Il Cromlech, tempio e spazio interiore del Soggetto Radicale

    San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), abate cistercense, ispiratore e guida spirituale dei Cavalieri del Tempio, così rivela la sua struttura interiore di Soggetto radicale ante litteram: “Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà”. (Epistola 106 n. 2). Infatti, i santi di tutte le fedi e di tutte le confessioni religiose, in ogni secolo e nella loro esperienza esistenziale, essendo insidiati e dovendo combattere in modo diretto e a volte faccia a faccia col signore del male – prendiamo ad esempio Padre Pio da Pietrelcina e Serafino di Sarov ma anche santi mussulmani, hindu e buddhisti –, sono stati di per sé prefigurazioni oggettive del Soggetto radicale.

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    Breve storia del Caos: dall’antica Grecia al postmoderno [1]

    I più attenti partecipanti al fronte ucraino notano la natura peculiare di questa guerra: il fattore caos è aumentato enormemente. Questo vale per tutti i lati della SMO, sia per le azioni e le strategie del nemico che per il nostro comando, per il ruolo drammaticamente accresciuto della tecnologia (droni e aeromobili di ogni tipo) e per l’intenso supporto informativo online, dove è quasi impossibile distinguere il fittizio dal reale. Questa è una guerra del caos. È tempo di rivedere questo concetto fondamentale.

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    Cenni di antropologia mistica sul Soggetto Radicale di Aleksandr Dugin

    Il Soggetto Radicale – in cui risiedono il Sole, la luce e la Tradizione – è questa prova estrema, la fine della discesa ciclica e, forse il bagliore di un Nuovo Inizio. È una realtà che va creata, tramite una mente attiva, radicale, che appare solo nel momento più critico del ciclo cosmico.

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    Cenni sugli archetipi mitologici delle costellazioni estive

    Vos, o clarissima mundi lumina,
    labentes caelo quae ducitis annum…
    Virgilio, Georgica, I

    Premettendo che non ricordiamo chi sia l’autore di questo celebre aforisma (ringraziamo in anticipo qualche gentile lettore se può aiutarci!), qualcuno ha detto che l’uomo prenda coscienza della propria finitudine quando si confronta con due cose eterne: il sepolcro e il cielo stellato. In realtà, ormai, ciò non è affatto scontato in questo «regno della quantità» e del bieco materialismo che ha da tempo preso il sopravvento.

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    Esiste una filosofia politica nella tradizione neoplatonica?

    Friedrich Nietzsche, nelle sue lezioni sulla filosofia greca, ha definito Platone un rivoluzionario radicale. Platone, nell’interpretazione nietzschiana, è colui che supera la nozione greca classica di cittadino ideale: il filosofo di Platone diventa al di sopra della religiosità, contemplando direttamente l’idea del Bene, a differenza delle altre due proprietà (guerra e artigiani).

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    Capire e ricreare

    Pensiamo che capire sia tutto, che acquisire dati attraverso lo studio sia conoscenza. È un peccato che ci limita e che ci obbliga ad una storia di conflitto.

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    La bellezza offesa

    Dovremmo tornare a chiederci cosa sia la bellezza. Armonia visibile potremmo definirla. Immagine di superficie che rivela profondità dell’essere e innalza lo spirito. Non riducibile al concetto di esteriorità e gradimento visivo che cambia in base alle epoche storiche e alle differenti culture poiché c’è un nucleo comune che ce la rende condivisibile al di là delle categorie umane di spazio-tempo quindi. Ed è di quel tipo di bellezza che qui trattiamo.

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    Il valore delle azioni

    Domenica 12 giugno, festa della Santissima Trinità, ma anche una calda domenica in cui gli italiani erano chiamati a votare cinque quesiti referendari. Non vi è da scandalizzarsi per l’accostamento, perché esso serve unicamente a far affiorare il tema che sarà qui sviluppato.

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    Il cosmo come spazio della geopolitica

    Lo spazio è diventato un’arena di rivalità geopolitica tra tre potenze mondiali: Stati Uniti, Cina e Russia, con la Russia che interpreta il ruolo di outsider.
    All’inizio del XXI secolo, il politologo americano Everett Dolman nel suo articolo “Geostrategy in the Space Age” utilizzò per la prima volta il termine “astropolitica”, definendolo geopolitica estesa al “regno dello spazio esterno” [1]. Inoltre, E. Dolman ha definito l’astropolitica come “lo studio del rapporto tra spazio esterno, tecnologia e sviluppo della strategia politica e militare” [2].

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    I Novissimi del mondo capovolto

    I novissimi, come sanno i superstiti cattolici, sono le cose ultime, il destino finale degli uomini: la morte, il giudizio, il destino eterno di gloria o dannazione. Spenta la narrazione religiosa, in crisi la ragione illuministica, l’uomo d’Occidente avanza – o arretra – in uno strano nichilismo nutrito di hybris, l’arroganza che rifà il mondo, creazione malriuscita. Si inoltra nelle paludi inesplorate del superamento di se stesso, verso il post e il trans umano. Sono gli inquietanti novissimi, la rivelazione finale, l’Apocalisse dell’Homo deus, figlio tecnologico extrauterino dell’antiquato homo sapiens.