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Tag: Cristo
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Impero. Epilogo.
L’Impero è nato 4.300 anni fa e non scomparirà fino alla fine di questo mondo. Le parole dell’apostolo Paolo, secondo cui l’Impero è il catecumeno che preserva il mondo dal male, sono confermate da tutta la storia conosciuta dell’umanità. Nell’ambito del nostro libro abbiamo cercato di raccontare ai nostri lettori questa storia in modo piuttosto superficiale (altrimenti quest’opera diventerebbe un volume multiplo), ma comunque cronologicamente e logicamente coerente. La storia dell’Impero, la principale potenza mondiale.
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Serrati nelle nostre case
«È bella la mia casa. Ha le mura robuste, i soffitti alti. Respinge l’afa estiva e conserva il tepore del fuoco negli inverni.
È bella la mia casa. Qui sono venuti a vivere i miei nonni quando erano ragazzi. Qui sono nati e cresciuti i miei genitori. Qui sono nato e cresciuto io coi miei fratelli. Ha gli spazi ampi, come le case di una volta. Si respira la storia, gli affetti che durano nel tempo e sembrano restare impressi nelle pareti, nei pavimenti, anche se il mobilio cambia e si adegua agli anni. -
L’ABC dei valori tradizionali: il lavoro creativo
Se Cristo avesse un libretto di lavoro, sarebbe indicato come falegname. Se Adamo avesse un libretto di lavoro, sarebbe registrato come giardiniere. I pastori che hanno sentito “gloria a Dio nel più alto dei cieli” erano pastori. Cioè, avrebbero avuto “pastore” nel loro libretto di lavoro. Così come il futuro re Davide. In generale, nella Bibbia non si trovano scansafatiche che ricevono rivelazioni. Troviamo invece grandi lavoratori. Infatti, il Signore cerca discepoli anche tra i pescatori.
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L’ineluttabilità del Sacrum Imperium
Finalmente!
Non può che renderci particolarmente soddisfatti l’apprendere che alcuni noti e stimati intellettuali comincino a parlare, apertamente e con la dovuta attenzione, della sussistenza di una correlazione dialettica tra Imperium e decadenza dell’Europa. E ciò nell’ottica di una auspicabile renovatio del primo, quale risolutivo rimedio per la necessaria salvatio politico-sociale della seconda. -
Silvano Panunzio. Perché abbiamo paura dei sapienti
A 13 anni dalla morte e a oltre un secolo dalla nascita di quello che è a nostro avviso il più importante metafisico dell’ultimo secolo, potrebbe sembrare strano che il suo pensiero sia rimasto confinato in una ristrettissima cerchia, che non ci siano stati interessamenti – veri, intendiamo – nel mondo accademico; ma in realtà è per noi assolutamente naturale che sia così. Tragicamente e provvidenzialmente allo stesso tempo, naturale.
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L’ABC dei valori tradizionali: la vita
Konstantin Malofeev: Oggi, in un’altra parte del nostro “ABC dei valori tradizionali”, parleremo della lettera “Zh”: la vita [N.d.T.: “vita” in russo si dice zhizn’, in cirillico жизнь].
Aleksandr Dugin: “Vita”, come dimostrano i nostri storici linguistici, non è una parola russa autoctona. L’antica parola russa è “pancia”. Significava “vita”. Ma “vita” compare nel Credo, per descrivere una forma speciale di vita, “la vita dell’età futura”. Quindi la stessa parola “vita”, apparentemente così semplice e familiare, richiede uno studio molto serio. -
28 gennaio, S. Carlo Magno Imperatore e Confessore
La menzione della festività di S. Carlo Magno Imperatore e Confessore, oggi scomparsa da ogni calendario liturgico, è in verità rimasta fino all’edizione originale francese della monumentale opera “Anno Liturgico” di Dom Prosper Guéranger (1805-1875): abate benedettino di Solesmes, oltre che celebre liturgista.
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L’ABC dei valori tradizionali. Seconda parte
Konstantin Malofeev: Continuiamo il nostro “ABC dei valori tradizionali” e ora parleremo della lettera “D” – “la priorità dello spirituale sul materiale”, sancita nei Fondamenti della politica statale per la conservazione e il rafforzamento dei valori spirituali e morali tradizionali.
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Natale russo
Oggi la Vergine Maria è la più vitale e la terra è colei che porta l’inviolabile sulla terra. Angeli e pastori lodano. I Volsvi viaggiano con la stella. Per noi è nato il bambino, il Dio Eterno.
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I Magi, i Segni, le Origini, il Cristo
Cosa dire di un Mistero così grande, di un brano la cui ricchezza e complessità fanno cadere in ginocchio? Solo alcuni brevi spunti di meditazione, fra i tantissimi, che, si spera, dilatino la nostra visione e la nostra Fede. Si indicano ai pellegrini sentieri poco battuti, ma poi l’onere del cammino spetta a loro. Non possiamo noi qui privarli della libertà del viaggio e del personale, finale Incontro.