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Tag: Daimon
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Sull’Ariete ermetico: il trionfo primaverile
Nella giornata di lunedì 20 Marzo 2023, alle ore 22.24 (21.24 UTC +1), astronomicamente si accederà ad una novella stagione tramite l’Equinozio di Primavera, manifestandosi una diretta continuità, una connessione sacrale e magica tra l’umana esistenza, non considerata nel suo aspetto meramente materialistico e moderno, e la Natura coi propri ritmi interni, le proprie fasi discendenti ed ascendenti, come il ritmo annuale delle stagioni, in cui vi sono morti e resurrezioni, ed i cicli del Cosmo, come sono rappresentati in forme diverse nei vari mitologhemi di arcaica memoria.
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L’origine, l’evoluzione e lo sviluppo della Vita, Morte e Rinascita tra Scienza, Filosofia e Cinema [6]
La porta è il simbolo del passaggio da uno stadio precedente ad uno nuovo. Nella mitologia romana, Giano è il guardiano delle entrate, colui che decide chi entra in una nuova dimensione. Nella mitologia Sumera, tre demoni sono i custodi delle porte, e per superare ogni porta ed entrare, c’è una prova diversa da affrontare.
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L’individuo e il suo rapporto con il mondo e il divenire della vita [3/3]
Ma soltanto se l’individuo assoluto si trasforma nella forza distruttrice del Dionisiaco e ne assorbe l’essenza che può vincere nel mondo; altrimenti, se resta ancorato al lato falso dell’Apollineo, resta travolto dal Divenire incessante del mondo. Quindi, l’Individuo assoluto ormai ha capito, una volta giunto alla giusta maturazione e consapevolezza di ciò che lo circonda, che
“Polemos è il Padre di tutte le cose, e di tutte le cose egli è re “(Diel / Khanz, Frammento in “Confutazione di tutte le Eresie, Libro 9, 9, 4 di Ippolito di Roma). -
Non sparate sull’artista
«Ciò che è in basso è come ciò che è in alto», insegna la Tavola Smeraldina, ma è ciò che è posto in alto a precedere e determinare quello che è posto in basso, così che l’uomo, attraverso i “segni” che raccoglie quaggiù in questo mondo, è reso capace di ascendere ai mondi superiori. Allo stesso modo, è l’eccezionale che stabilisce i confini e i toni della norma e non l’aspetto comune, perché la misura più piccola non può essere dilatata per contenere quella più grande, mentre in quest’ultima sono comprese tutte le ampiezze, anche quelle infinitesime.