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Tag: dèi
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Il mito di Osiride e la psicopatica
Come è ben noto, Osiride è una divinità egizia appartenente alla religione dell’antico Egitto, componente dell’Enneade, nonchè mitico re. Tra le numerose prerogative del dio, gli Egizi gli attribuivano l’invenzione dell’agricoltura e della religione, considerandolo il principale civilizzatore e benefattore dell’umanità.
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Il Soggetto Radicale, la maschera e la caduta degli dèi
Il Soggetto Radicale che compie la scelta di sequela del Divino, svelatosi nella sua anima/coscienza al momento della sua nascita nel Chàos, durante la prima catarsi che lo ha in precedenza concepito, sotto l’effetto dell’accecante luce divina, insieme a consolazioni spirituali e a visioni metapolitiche che lo confermano nella scelta operata, vede anche l’oscurità della sua natura, la zona d’ombra del suo essere, l’inquinamento dei vizi capitali in tutta la sua persona e in tutta la sua personalità.
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Esiste una filosofia politica nella tradizione neoplatonica?
Friedrich Nietzsche, nelle sue lezioni sulla filosofia greca, ha definito Platone un rivoluzionario radicale. Platone, nell’interpretazione nietzschiana, è colui che supera la nozione greca classica di cittadino ideale: il filosofo di Platone diventa al di sopra della religiosità, contemplando direttamente l’idea del Bene, a differenza delle altre due proprietà (guerra e artigiani).
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Intuizioni di tolleranza. Riflessioni su una posizione di Jan Assmann
Nel suo testo “Mosè l’egizio” Jan Assmann, insigne egittologo, mette in relazione la parabola terrena di Mosè e dell’Esodo con la stagione enoteistica iniziata (e finita) con Akhenaton in Egitto. Per Assmann la secessione di Mosè, il suo rifiuto della religione egizia e la successiva fuga dall’Egitto sono un modo con cui la cultura prima egiziana e poi ellenistica ha “criptato” lo shock della deforma iconoclasta di Akhenaton, nascondendo sotto la spoglia ebraica la parabola del Faraone che volle sopprimere almeno in parte il complesso Pantheon egizio.
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La visione Xukuru dell’agricoltura sacra come proposta contro-egemonica
La parola “sviluppo” è polisemantica. Può essere intesa come crescita economica, come promessa di benessere attraverso la soddisfazione dei bisogni oppure può essere legata alla prudenza ecologica, attraverso lo sviluppo sostenibile. Qualunque sia l’interpretazione, questo concetto è stato nel tempo criticato da varie correnti teoriche (teorie della dipendenza, post-sviluppo, postcoloniali, decoloniali, ecc.).