You are here: Home » FMI
Recent Posts
- L’Arabia Saudita guarda a Oriente e diventa partner dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai
- Due parole su un pericoloso frainteso
- Bellum omnium contra omnes
- La frattura generazionale tra le destre: perché i boomers e i giovani conservatori sono sospettosi l’uno dell’altro
- Cosa sta succedendo
Tag: FMI
-
Perché Shinzo Abe è stato assassinato: Verso gli “Stati Uniti d’Europa” e la Lega delle Nazioni
Come già discusso nel mio articolo “Is Japan Willing to Cut its Own Throat in Sacrifice to the U.S. Pivot to Asia?“, di cui questo articolo è il seguito, il Giappone è diventato la bomba a orologeria dell’economia mondiale.
-
Il Pakistan sull’orlo del baratro: cosa potrebbe significare per il mondo il collasso di una potenza regionale armata di armi
L’anno scorso ha portato il Pakistan sull’orlo del baratro. Una serie di disastri ricorrenti, tra cui inondazioni catastrofiche, paralisi politica, inflazione esplosiva e una nuova minaccia terroristica, rischiano di mandare in crisi un attore globale fondamentale, anche se in difficoltà. Se il peggio dovesse accadere, come avvertono alcuni esperti, il disastro che si sta verificando in Pakistan avrà ripercussioni ben oltre i suoi confini.
-
La cooperazione russo-cinese nell’Artico
Il 31 gennaio, l’articolo del New York Times Russia Sidesteps Western Punishments, With Help From Friends (La Russia evita le punizioni occidentali con l’aiuto degli amici) ha fatto scalpore. Il messaggio principale dell’articolo: il commercio estero della Russia ha superato le sanzioni dell’Occidente collettivo e il suo fatturato mensile ha raggiunto il livello dell’inizio del 2022. In realtà, questo non è particolarmente sensazionale.
-
Su cosa verteva il mini-summit di Abu Dhabi?
Mercoledì scorso, gli Emirati Arabi Uniti hanno ospitato un mini-summit consultivo convocato in tutta fretta nella loro capitale Abu Dhabi. L’incontro ha riunito i leader di quattro Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) (Oman, Qatar, Oman ed Emirati Arabi Uniti), il presidente egiziano Abdelfattah as-Sisi e il re giordano Abdullah II.
-
La de-dollarizzazione del commercio mondiale
L’imposizione di restrizioni commerciali e sanzioni da parte degli Stati Uniti nei confronti di una serie di Paesi, tra cui Russia, Iran, Cuba, Corea del Nord, Iraq e Siria, si è rivelata politicamente inefficace e ha avuto conseguenze spiacevoli per le economie occidentali. Di conseguenza, il dollaro USA ha perso il suo ruolo di valuta principale per il regolamento degli obblighi commerciali internazionali.
-
Bomba atomica ottimista
Non so se sia una visione, un miraggio o un chiaro filo rosso. In ogni caso, ci sono motivi e illazioni che lasciano credere che l’apertura al negoziato di pace tra Russia e Ucraina, da pochi giorni affermata da Biden, veda nel rischio di un’autarchia americana il suo primo e più profondo movente. Un fatto storicamente unico e socialmente imperdonabile, ad eventuale carico dell’attuale presidente degli Stati Uniti. Per scongiurarlo ci voleva un’idea. Eccola in forma di passaggi.
-
Il dominio sulle rovine
Dal 2008 viviamo in un mondo occidentale plasmato dallo “Stato permanente” o dai nostri tecnocrati manageriali – chiamateli come volete.
-
I liberali contro Mishustin
Nella mia ultima rubrica ho scritto della battaglia del governo Mishustin contro i suoi stessi liberali e non – il Ministero delle Finanze e la Banca Centrale – che stanno disperatamente cercando di non far crescere la nostra economia. E se un tempo sembrava che Mishustin stesse vincendo, ora sta diventando chiaro che l’avversario è saldamente consolidato.
-
Prevenire i disastri climatici in Africa: l’Eritrea fa da apripista
Mentre quello che continua a colpire l’Africa è principalmente è un disastro climatico causato dall’Occidente, con decine di milioni di persone che rischiano la carestia e la fame nel Corno d’Africa, il piccolo e sottosviluppato Paese dell’Eritrea sta guidando la lotta per evitare che ciò accada.
-
Il Council of Foreign Relations, l'”arma miracolosa” della geopolitica atlantica [2]
Non è esagerato dire che il rovesciamento del regime comunista in URSS è stato l’obiettivo principale del Council on Foreign Relations (CFR) per tutto il XX secolo. In seno alla WRC vi sono state contraddizioni e forti disaccordi su molte questioni (ad esempio, per quanto riguarda il nazismo e il potere di Hitler in Germania, il Consiglio ha impiegato molto tempo per sviluppare una politica consolidata, oscillando tra la “forte condanna” e il “tacito incoraggiamento”), ma per quanto riguarda l’Unione Sovietica e il movimento comunista, si è consolidato un consenso anticomunista.