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Recent Posts
Tag: Genesi
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Risacralizzare il mondo attraverso il sacrificio
Prima di tutto, vorrei esprimere le mie condoglianze ai genitori di Daria Dugina: Alexander Dugin e Natalia Melentyeva. Attualmente sono in isolamento. Purtroppo non ho potuto inviare le mie condoglianze prima. Naturalmente, la mia anima e i miei pensieri sono sempre stati con voi e con i cari di Daria, ma fisicamente sono lontano.
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La nave filosofica e il crepuscolo del Logos russo
Questo articolo è stato scritto 10 anni fa. Da allora non è cambiato nulla di sostanziale. Dal punto di vista filosofico, la Russia rimane un deserto e questo nonostante il fatto che ce ne sia uno palese. Ma nessuno lo sente ancora e non vuole sentirlo. Non è possibile definire “filosofico” il piroscafo dell’epoca della SMO. I topi ordinari del “regno dei topi” scappano (e restano al loro posto).
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Eros e Thánatos
Le tenebre adagiano sul volto dell’uomo la loro ombra, l’ombra dell’uomo stesso: il terrore. Fa paura la morte, perché fanno paura tutte le “piccole morti” a cui domandiamo di non essere presentati. Ogni perdita – materiale, sociale, psicologica, e spirituale – si palesa come il dissolversi nel nulla, della propria identità. Identità artefatta che nell’angoscia davanti alle tenebre confessa il suo inganno, la sua falsità. Si ha terrore della morte perché si è già morti. E si è morti perché non si è incendiati dal fuoco dell’eros.
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Schiavi in una falsa immagine del corpo
Isolati, oppressi, marchiati: i nostri corpi raccontano la morte e non più la vita. Raccontano lo svuotamento che si lascia riempire e possedere dalla paura, un liquido infetto che ruba ogni spazio. Gli occhi più non vedono perché dati in prestito ai signori della menzogna. Così subiamo ogni oltraggio e abbandoniamo gli ultimi rimasugli di dignità. Il corpo è pegno per la vittoria sulle proprie paure e nevrosi, è il facile baratto che alimenta l’illusione di una normalità da riconquistare ad ogni costo. Ma non vi è qui più né corpo, né uomo, solo la loro impacciata controfigura.