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Tag: globale
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La svolta globale
Il mondo sta affrontando un “punto di svolta” (Zeitenwende): uno spostamento tettonico epocale. Il comportamento aggressivo della Russia contro l’Ucraina ha posto fine a un’intera era. Sono emerse o riemerse nuove potenze, tra cui una Cina economicamente forte e politicamente assertiva. In questo nuovo mondo multipolare, diversi paesi e modelli di governo competono per il potere e l’influenza.
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Il pensiero di Carlo Terracciano e la sua attualità in relazione allo scenario politico italiano e geopolitico sia eurasiatico che globale
Comincio ringraziando i camerati di Vanguardia Colombia, organizzatori di questo congresso, per avermi onorato con questo invito, così come ringrazio tutti i presenti e gli altri partecipanti.
Quella che mi accingo a fare è un’analisi panoramica del pensiero del Prof. Carlo Terracciano rapportandolo all’attualità politica dell’Italia e ai recenti sviluppi nello scenario geopolitico mondiale. -
Fino a che punto la “competizione tra grandi potenze” è una minaccia per la sicurezza globale?
Il concetto di sicurezza globale è al primo posto nelle menti dei responsabili politici delle relazioni internazionali e dei funzionari governativi della maggior parte dei Paesi. Tuttavia, il mantenimento della sicurezza globale ha un significato reale solo per le cosiddette “grandi potenze”. Queste potenze hanno la capacità di influenzare la scena internazionale in una direzione o nell’altra, di cambiare la vita di milioni di persone e di controllare il futuro.
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Lavrov ha spiegato il motivo per cui la transizione sistemica globale è così caotica
Molti si sono chiesti perché gli Stati Uniti abbiano deciso di imporre unilateralmente standard selettivi così destabilizzanti con l’ipocrita pretesto di sostenere il loro “ordine basato su regole” soggettivamente definite, quando nientemeno che l’America stessa è stata l’artefice dell’ordine precedente all’interno del quale è diventata con successo l’egemone globale e che ora cerca di sostituire.
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Le turbolenze continueranno fino a quando non emergerà un ordine globale modificato
L’Ucraina si è trasformata, inaspettatamente, dal punto di vista di Washington da “utile distrazione” a “il dilemma di Biden”.
“Cosa faremo se l’Occidente non ascolta la ragione?”, ha osservato Sergei Lavrov. “Beh, il presidente della Russia ha già detto ‘cosa’ [farà]”. “Se i nostri tentativi di venire a patti su principi reciprocamente accettabili di garantire la sicurezza in Europa non dovessero produrre il risultato sperato, adotteremo misure di risposta. Alla domanda diretta su quali potrebbero essere queste misure, [Putin] ha detto: potrebbero venire in tutte le forme e dimensioni”. La Russia aveva precedentemente annunciato che, in assenza di una risposta occidentale soddisfacente, avrebbe messo da parte il linguaggio della diplomazia e avrebbe fatto ricorso a misure “militari-tecniche” non specificate, aumentando progressivamente il dolore per la NATO e gli Stati Uniti.