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Tag: guerrafredda
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La ripresa delle deportazioni di uomini russi in fuga dalla mobilitazione da parte degli Stati Uniti scredita il suo soft power
Gli uomini russi che sono fuggiti dalla mobilitazione dello scorso autunno dopo aver pensato che l’Occidente li sostenesse sinceramente per iniziare una nuova vita nei loro Paesi sono stati manipolati dai media mainstream. Non sono mai stati altro che pedine nella campagna di guerra informativa di quella parte. La decisione silenziosa degli Stati Uniti di riprendere a deportarli manda il messaggio che non sono più utili e che quindi possono essere scartati dagli altri Paesi occidentali che odiano i russi e non vogliono più ospitarli.
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La Cina, la NATO e le provocazioni
Il 24 marzo, la NATO ha tenuto un vertice di emergenza in cui i leader occidentali hanno discusso, tra le altre cose, di come “la Cina fornisce supporto politico alla Russia diffondendo bugie e false informazioni”. Che diritto ha la NATO, principale forza trainante della crisi ucraina, di puntare il dito contro la Cina, che per tutto questo tempo ha chiesto pace e negoziati? – scrive Huanqiu shibao.
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Crisi in Ucraina, quel che c’è di inevitabile
La Russia ha ripetutamente avvertito, a cominciare dall’ormai famoso discorso di Monaco del 2007 di Vladimir Putin, che percepisce un’ulteriore espansione della NATO verso est come una minaccia esistenziale e che tale comportamento occidentale può solo portare a un’accresciuta instabilità e al collasso delle relazioni tra Mosca e i paesi occidentali. La crisi in corso in Ucraina ha chiaramente definito due paesi importanti per la Russia, ovvero l’Ucraina e la Georgia, il cui ingresso nell’Alleanza del Nord Atlantico rappresenta una linea rossa per Mosca. L’eventuale adesione di Kiev e Tbilisi al patto NATO e il dispiegamento del potenziale di combattimento dell’Alleanza sul loro territorio, in particolare i sistemi missilistici, comprometterebbero completamente la capacità della Federazione Russa di reagire in tempo a un possibile attacco, il che è, comprensibilmente, inaccettabile per i russi.