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Tag: informatica
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Intelligenza artificiale e stupidità naturale
Il capitalismo nella sua fase terminale ha scatenato un attacco alla dimensione umana, dopo avere annullato quella divina, per la prima volta nella Storia una civiltà delle macchine sta prendendo il
posto di quella degli esseri umani. Dopo millenni di scoperte geografiche, di capolavori artistici, di
invenzioni politiche, creazioni dell’intelletto come riflesso dello Spirito, la fine della Storia sembra manifestarsi nella riduzione dell’intelligenza ad un suo prodotto: la macchina. -
Intelligenza artificiale e ristorazione
L’altra sera siamo andati a cena fuori, al ristorante cinese. Al tavolo accanto hanno preso a parlare non di coronavirus, come succedeva regolarmente fino a pochi mesi fa, ma di intelligenza artificiale.
Un tizio diceva di avere a casa uno di quelli apparecchi elettronici con cui si può anche parlare. Be, non credo si facciano grandi conversazioni, però parlare si può. È un inizio. -
La polizia spagnola inizia a utilizzare il riconoscimento facciale per identificare i sospetti
La polizia spagnola sarà presto autorizzata a utilizzare uno strumento di riconoscimento facciale automatico, soprannominato ABIS (sistema di identificazione biometrica automatica), che utilizza l’intelligenza artificiale per identificare i sospetti da un database attualmente in fase di sviluppo. Lo riporta il sito Reclaim the Net.
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Le aziende rafforzano la sicurezza informatica a causa della guerra in Ucraina
In un rapporto di fine agosto, la società statunitense di cybersecurity Venafi ha indicato che il 66% delle organizzazioni di tutto il mondo ha modificato la propria strategia di cybersecurity, come “risposta diretta al conflitto tra Russia e Ucraina”.
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Guerra ibrida in zone grigie
Il presente articolo vuole essere una recensione al libro Guerra ibrida e zona grigia di L.V. Savin.
“Chi sa fare la guerra conquista l’esercito di un altro senza combattere, prende le fortezze di un altro senza assediarlo, schiaccia lo Stato di un altro senza tenere a lungo il suo esercito”, recita il famoso trattato cinese L’arte della guerra, la cui paternità è tradizionalmente attribuita al condottiero e stratega Sun Tzu (VI-V secolo a.C.). -
Problemi di dipendenza: risolvere il problema di sicurezza del software open source mondiale
L’idea di un programmatore solitario che si affidasse al proprio genio e acume tecnico per creare il prossimo grande software era sempre una forzatura. Oggi è un mito più che mai. Le forze di mercato competitive significano che gli sviluppatori di software devono fare affidamento sul codice creato da un numero imprecisato di altri programmatori. Di conseguenza, la maggior parte del software è meglio concepita come bricolage: componenti diversi, solitamente open source, spesso chiamati dipendenze, uniti a bit di codice personalizzato in una nuova applicazione.
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L’IA sta già imparando dall’Operazione Militare Speciale in Ucraina
Si è detto meno sull’uso dell’intelligenza artificiale nella guerra in Ucraina rispetto, diciamo, ai missili anticarro, ma il Pentagono sta usando silenziosamente strumenti di intelligenza artificiale e apprendimento automatico per analizzare grandi quantità di dati, generare utili informazioni sul campo di battaglia e conoscere tattiche e strategie russe, ha detto giovedì un alto funzionario del Dipartimento della Difesa.
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L’azienda statunitense di phone-tracking dimostra le sue capacità di sorveglianza spiando la CIA e l’ANB
Anomaly Six, un appaltatore segreto del governo, sostiene di tracciare i movimenti di miliardi di telefoni in tutto il mondo e di esporre le spie al tocco di un pulsante.
Nei mesi precedenti l’operazione speciale della Russia in Ucraina, due start-up statunitensi poco conosciute si sono incontrate per discutere una potenziale partnership di sorveglianza che avrebbe combinato la capacità di tracciare i movimenti di miliardi di persone utilizzando i loro telefoni con un flusso costante di dati acquisiti direttamente da Twitter. -
Manipolatori tecnologici
Siamo diventati più facili da manipolare. Con l’avvento di Internet, sono apparsi anche nuovi strumenti per influenzare la coscienza di massa. Questi strumenti sono così perfettamente cuciti nel tessuto della nostra vita quotidiana che difficilmente riusciamo a distinguere i nostri pensieri da quelli imposti, ed è probabile che in futuro faccia ancora più paura.
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Ucraina e guerra informatica
Nella sua recente intervista al canale televisivo giapponese TBS, il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko [1] ha affermato che le armi informatiche sono più pericolose delle armi nucleari. Lukashenko ha spiegato che tali armi sono difficili da rilevare e che “non siamo pronti ad avere paura del crimine informatico e delle armi informatiche”. C’è una logica nelle sue parole. Se consideriamo l’informatica come la scienza del feedback e dell’interazione uomo-macchina, allora anche le armi nucleari fanno parte dei cyber asset, anche se siamo abituati a pensare al “cyber” solo come a Internet e alle attuali applicazioni di controllo e comunicazione legate ai gadget tecnologici.