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Tag: Karakalpakstan
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Lo spettro di “forze straniere” dietro le sommosse in Uzbekistan
Le autorità uzbeke affermano che le recenti sommosse nella regione del Karakalpakstan sarebbero state orchestrate dall’esterno. Potrebbero rientrare anche queste nella strategia di destabilizzazione dell’area ex sovietica in funzione antirussa.
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La rivendicazione dell’Uzbekistan di un coinvolgimento straniero nel Karakalpakstan non è così netta come sembra
Non c’è contraddizione tra la valutazione del Presidente Mirziyoyev e quella dell’autore. Al contrario, sono complementari.
Il presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev è stato citato dal suo portavoce mercoledì per aver detto quanto segue sulla crisi del Karakalpakstan dello scorso fine settimana: “Tutti gli eventi recenti sono stati preparati e organizzati non uno e non dieci giorni prima di aver luogo. Questi eventi sono stati preparati per molti anni da forze straniere. L’obiettivo principale era quello di violare l’integrità territoriale dell’Uzbekistan e di scatenare un conflitto interetnico”. -
Le dinamiche socio-politiche (soft security) della crisi del Karakalpakstan in Uzbekistan
La sfida della “sicurezza democratica” dell’Uzbekistan consiste ora nel gestire la percezione locale e nazionale di quanto è accaduto, in modo da evitare che persone ben intenzionate ma ingenue siano fuorviate da narrazioni straniere che asseriscono falsamente di “uccisioni statali non provocate di manifestanti disarmati”, in modo da replicare la massa critica di manifestanti del Karakalpakstan in tutto il Paese in vista del referendum non programmato per l’approvazione delle riforme costituzionali.
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È troppo presto per definire “rivoluzione colorata” le proteste nel Karakalpakstan dell’Uzbekistan
Anche se c’è sempre la possibilità che gli eventi vadano temporaneamente fuori controllo, le probabilità sono drasticamente ridotte contro chiunque, locale o straniero, speri di armare con successo le percezioni sulle riforme costituzionali dell’Uzbekistan per scopi legati alla Rivoluzione Colorata e per scatenare una guerra ibrida contro la Russia, la Cina e/o l’Iran in Asia Centrale per procura attraverso il Karakalpakstan.