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Tag: Katechon
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Guy Mettan intervista Aleksandr Dugin
Possiamo tornare al tentato omicidio che è costato la vita a sua figlia Daria lo scorso 20 agosto? Perché mai qualcuno vorrebbe assassinare un filosofo e una giovane donna innocente il cui unico crimine è quello di essere la figlia di un filosofo? È la prima volta, dai tempi di Socrate e Seneca, che la vita dei filosofi viene minacciata in Occidente. Come si spiega questo crimine?
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Roma senza papa?
Roma senza papa è un romanzo di Guido Morselli, uscito postumo dopo il suicidio dell’autore, sconvolto dal rifiuto degli editori. Il fondale è una Roma del tutto secolarizzata di fine XX secolo, in cui la chiesa cattolica, uscita frastornata dal Concilio Vaticano II, elegge i papi a tempo e il governo è collegiale.
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Non fate di me un Katechon, vi brucerò
Ora forse due o tre cose su Ratzinger/Katechon/Europa si possono provare a dire.
Non è mia intenzione scardinare le intuizioni di chicchessia. D’altronde le categorie teopolitiche, a meno che non siano rivelate (ma questo accade raramente) sono, per costituzione, inesigibili sul piano prettamente razionale. -
Morfologia dell’escatologia
A ben vedere ci sono due tipi di ragionamento teopolitico agganciato, diciamo, all’apocalittica.
Uno interpreta la realtà apocalittica come puntuale nel tempo. Le apocalissi, o anche l’escatologia comune abramitica, indicherebbe una serie di fatti che, seppur simbolici, si verificheranno senza dubbio in un punto della storia. -
Aleksandr Dugin e la strategia di organizzazione e comunicazione geopolitica della Tradizione
Sostanzialmente, il compito filosofico e metapolitico di Aleksandr Dugin in questo tormentato XXI Secolo, consiste nella capillare diffusione dell’ideale spirituale e metapolitico della Tradizione, attraverso la difesa ad oltranza e la valorizzazione delle Civiltà etnosociali e dei popoli che ancora si oppongono al totalitarismo liberale dell’Occidente.
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Katechon e Antikeimenos, la battaglia geopolitica dello Spirito
Quella che è in atto non è una guerra cominciata poche ore, né un botta e risposta fra nazioni già in conflitto da anni. Stiamo assistendo ad uno scontro fra due visioni del mondo: da un lato, la visione postmoderna, tecnofluida, dell’impero materiale, della democrazia importata con le bombe, del dirittoumanesimo colorato che si rivela tirannia, dei big tech e dei big pharma, della distruzione delle identità e dell’asservimento delle masse alle élite oligarchiche di potere, il Great Reset; dall’altra, la visione che afferma l’autodeterminazione, la libertà, le identità di ciascun popolo, la Tradizione, i diritti ontologicamente fondati, l’indipendenza finanziaria, la politica volta al bene comune, il grande Risveglio. È uno scontro apocalittico, intrinsecamente escatologico, e non capire la portata metafisica di questa battaglia significa mancare il cuore di ciò che sta avvenendo.
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Colpire la bestia da fuori
Il Katéchon è quella figura della teologia cristiana che si presenta alla fine dei tempi per trattenere la bestia, e molti analisti e filosofi hanno visto questo particolare ruolo proprio nella Russia del presidente Putin, almeno negli ultimi anni di politica internazionale.
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“+ INRI + Il Mistero del Regno”, di Attilio Mordini. Una libera ed articolata sintesi [2]
Una estesa parte centrale di +INRI+ è dedicata da Mordini ad un’indagine del profetismo veterotestamentario ed al suo adempimento nel Cristo incarnato, crocefisso, sepolto, risorto e asceso al Cielo. Secondo tale particolareggiata disamina, due sono gli esiti a cui pervengono le nazioni che non hanno riconosciuto suddetto adempimento: l’uno è quello del popolo ebraico, contro la propria stessa tradizione profetica; l’altro è quello delle nazioni moderne, laiciste e sconsacrate, materialiste ed atee, le quali hanno misconosciuto la propria comune storia derivante da Roma.