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Rotture e legami
Per molti anni la “rivoluzione” è stata l’ideale russo. L’immagine del “rivoluzionario” è apparsa alla coscienza sociale come il più alto tipo di patriota che combina in sé l’eminenza delle intenzioni, l’amore per il popolo, gli indigenti e i sofferenti e la disponibilità al sacrificio oblativo sull’altare della felicità comune. Per quanto diversi possano essere i contenuti che i vari uomini hanno dato a questi concetti (da quello monarchico a quello anarchico), tutte le versioni sono state simili tra loro sotto un aspetto: nella fede che, attraverso la società civile organizzata, il buon senso del popolo o il coraggio disinteressato di “coloro che muoiono per la grande causa dell’amore”, essi avessero la forza e, esercitando la loro volontà, potessero spezzare i legami del male sociale e politico che aveva intrappolato la Russia e stabilire la forma più alta e perfetta di vita socio-culturale.