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- L’Istituto Superiore di Sanità nega la libertà di ricerca scientifica e punisce due sue ricercatrici
- I media mainstream impazzirebbero se la protesta da un milione di persone in Francia avvenisse in Russia
- Impero. Epilogo.
- Gespensterdebatte
- L’ultima teoria cospiratoria dell’Occidente è che la Russia abbia massacrato i minatori cinesi in Africa
Tag: manifestazioni
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“Israele” sta covando una grande strategia?
“Israele” sta cadendo a pezzi. Oppure, dietro l’apparente caos, c’è un piano nella manica di qualcuno?
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I militari pakistani temono Imran Khan
L’ex primo ministro pakistano Imran Khan è stato colpito alla gamba da un aggressore sconosciuto durante una marcia di protesta giovedì. L’attacco, che i sostenitori di Khan definiscono un attentato, rappresenta un altro giorno buio e pericoloso per la politica pakistana.
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I traditori inconsapevoli dell’Iran
Seguendo le notizie sulle “proteste” in Iran, non possiamo fare a meno di chiederci se i partecipanti immediati a questi violenti disordini sappiano davvero cosa stiano facendo e per chi lo stiano facendo.
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Perché l’Occidente è così spaventato da una possibile cooperazione militare burkinabé-russa?
Il miliardo d’oro dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti teme che l’ultimo colpo di Stato militare nell’ex colonia francese del Burkina Faso, senza sbocco sul mare, porti a un rafforzamento dei legami di sicurezza con la Russia, in particolare con i suoi contractor militari privati.
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Israele, Gran Bretagna e Stati Uniti danno fuoco all’Iran
La scorsa settimana e all’inizio di questa settimana, un’ondata di proteste ha investito molte città iraniane. I media occidentali globalisti hanno scritto che ciò è stato causato dalla morte di Mahsa Amini, che sarebbe stata uccisa dalla polizia giudiziaria per non aver indossato il velo (in Iran, le ragazze e le donne sono obbligate per legge a coprirsi il capo). In realtà, però, aveva avuto un infarto alla stazione di polizia. È stata mandata in ospedale, ma non è stato possibile salvarla. Il resto dei dettagli non è noto, perché da lì in poi le cose cominciarono a deteriorarsi drasticamente. Inoltre, un gran numero di storie false è apparso sui social media e su pubblicazioni straniere.
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Attenzione alle proteste degli agricoltori olandesi, perché l’America è la prossima
Perché i Paesi Bassi stanno vivendo un tale tumulto come nessun altro? Gli americani devono capire cosa sta succedendo lì, perché la disastrosa politica climatica che ha scatenato queste proteste è esattamente ciò che il presidente Joe Biden e i Democratici hanno in mente per gli Stati Uniti.
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La maledizione della rassegnazione
I regimi totalitari si costruiscono sulla paura e sulla manipolazione, lo sappiamo tutti; dal 2020 abbiamo imparato anche che non è necessario che un regime usi la violenza manifesta e brutale.
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Le falsità degli Stati Uniti sulla Cina – Parte 9: la questione di Hong Kong
Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese ha pubblicato un documento dal titolo “Reality Check: Falsehoods in US Perceptions of China”, nel quale si elencano alcune falsità che la propaganda statunitense diffonde sul conto della Cina. Di seguito l’analisi della nona menzogna anticinese.
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Il contesto storico di piazza Tienanmen. Pulsioni di un cambiamento senza fondamenta
Il 4 giugno è ormai assurto a ricorrenza internazionale, o meglio occidentale. La cosiddetta “strage” di Piazza Tienanmen – che non fu vera strage ma piuttosto guerriglia urbana tra manifestanti e forze armate – è l’arma mediatica principale che, a distanza di trentatré anni dagli eventi, i media statunitensi e britannici utilizzano, seguiti acriticamente dal circuito mainstream dell’Europa continentale, per ricordare all’opinione pubblica che il nostro, malgrado tutto, è ancora il migliore dei mondi possibili.
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Il Parlamento kazako tiene udienza straordinaria sui tragici eventi di gennaio
Alla sessione plenaria speciale del Mazhilis (la Camera bassa del Parlamento -NdA-), i massimi funzionari delle forze dell’ordine del Kazakistan, il Commissario per i Diritti Umani e un importante avvocato per i Diritti Civili hanno risposto alle domande sull’indagine sul processo relativo alle rivolte di gennaio in Kazakistan.