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Tag: mito
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De l’Amore di Mago Merlino per Fata Morgana
Questi brani sono un incontro, un confronto e uno scontro tra l’universo maschile e l’universo femminile. Ricordano una serie di trionfi e di rovesci, di vittorie e di sconfitte, di monologhi e di melodie, nel cavalleresco assalto di uno sciamano guerriero all’altra metà del Cielo.
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Cenni sugli archetipi mitologici delle costellazioni estive
Vos, o clarissima mundi lumina,
labentes caelo quae ducitis annum…
Virgilio, Georgica, IPremettendo che non ricordiamo chi sia l’autore di questo celebre aforisma (ringraziamo in anticipo qualche gentile lettore se può aiutarci!), qualcuno ha detto che l’uomo prenda coscienza della propria finitudine quando si confronta con due cose eterne: il sepolcro e il cielo stellato. In realtà, ormai, ciò non è affatto scontato in questo «regno della quantità» e del bieco materialismo che ha da tempo preso il sopravvento.
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Il Mistero della Triplicità e il “Triplice Mithra”
Nel ciclo delle conferenze su “la missione di Michele”[1], Rudolf Steiner si sofferma, con particolare attenzione, sul “mistero della triplicità”. Il termine “mistero” non è pronunciato a caso, come sempre nel linguaggio, preciso e attento, delle sue conferenze; si tratta di un significato profondo che concerne l’essenza della natura dell’uomo, le sue componenti costitutive fondamentali e la peculiarità della sua posizione nel cosmo.
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Buio
Nonostante la narrazione che l’Occidente fa di se stesso, oltre le edulcorate vetrine di distrazione che mette in campo, si scoprono dei disordinati retrobottega. La disperazione è qui, oggi. Tutto viene fatto per nasconderla.
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L’esoterismo della Tradizione di Roma svelato dai simboli e dalla dottrina della Filosofia Ermetica
Noi possiamo cogliere la dimensione profonda, sostanziale, in una parola l’ontologia del ciclo eroico-guerriero romano (come anche di quello ellenico) solo “guardandolo” dal punto di vista ermetico-alchemico.
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Il legame misterioso della specie umana con gli animali [1]
“Chi sono gli animali che compaiono nei nostri sogni, e perché vengono a noi che abbiamo trascorso gli ultimi due secoli a sterminarli regolarmente, specie dopo specie, senza pietà? ….
Eppure, con quanta fiducia continuano ad entrare continuamente nei nostri sogni, nelle nostre fantasie infantili, nella nostra anima del sogno, nel nostro Immaginario artistico a spezzarci il cuore con le loro sofferenze? -
La leggenda di Colapesce: mito, storia, alchimia e scienza di un mito universale [2]
La più antica testimonianza di un organismo Deuterostoma, secondo le più recenti scoperte, è un fossile denominato Saccorythus coronarius (Han han, Thomas harvey, 2017), un organismo acquatico che forse possedeva delle branchie rudimentali per respirare, vissuto nel Cambriano circa 540 milioni di anni fa. I primi organismi dotati di colonna vertebrale sono Haikouella lanceolata (Cheng, Huang and Li, 1999), e il Pikaia gracilens, i quali vissero entrambi durante il Cambriano, circa 500 milioni di anni fa.
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La leggenda di Colapesce: mito, storia, alchimia e scienza di un mito universale [1]
Poiché le serate culturali con il Circolo Culturale di Palermo vanno avanti, sono state scelte ancora una volta tematiche che riguardano la storia e i miti della Sicilia: dopo le serate dedicate a Dante Alighieri ( 1265- 1321), di Marzo/ Aprile 2021, a Leonardo Sciascia ( 1921- 1989) , di Maggio/ Giugno 2021, a Ludovico Ariosto (1474- 1933), di Ottobre/ Novembre, e a Giovanni Verga (1840- 1922), di Gennaio/ Febbraio 2022, le nuove giornate riguardano temi prettamente storici , ma con l’aggiunta di personaggi letterari legati alla Sicilia come lo scrittore Gesualdo Bufalino ( 1921- 1989 ) o il poeta Ignazio Buttitta ( 1899- 1997 ) .
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Storia e Metastoria della Romanità
In virtù di un innamoramento genetico (da genius) della Romanità, che consente l’ingresso in uno stato esperienziale dello spirito analogo a quello di cui parla Aristotele[1] a proposito dei Misteri (“ouk mathéin alla pathéin” – “nei Misteri non è questione di apprendere ma tutto è esperienza animico-emotiva“), non può non giungere alla coscienza la domanda filosofica fondamentale che, se riguarda il “che cos’è” della “cosa” amata, riguarda, anche e soprattutto e sotto un altro profilo, il “chi è” dell’amante: se la Romanità è la nostra Tradizione, come anima dell’Europa elleno-romano-germanica e cioè indoeuropea, cos’è la Romanità?
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Coraline e la porta magica, il lato oscuro del Femminile e la filosofia dell’apollineo e dionisiaco [12]
Appena entra nell’appartamento, un’atmosfera di solitudine e oscurità avvolge Coraline. Nelle stanze una luce rosso chiaro e soffusa usciva lentamente. Coraline entra e la vera altra madre era lì: con un aspetto malvagio e arrabbiata con Coraline: u ragno- mantidiforme alto due metri, con due mani metalliche e un viso da incubo, un teschio con due grandi occhi bottoni.