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Tag: progressismo
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Hegel: l’aldilà rivoluzionario – Parte II
Abbiamo visto che Hegel ha criticato i rivoluzionari francesi per aver elevato la ragione a scapito della storia. Ha anche avanzato un tipo di pensiero politico sorprendentemente conservatore, particolarmente insolito se visto accanto alla progressivista filosofia della storia che egli considerava come il suo fondamento proprio.
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La tolleranza non è una virtù
Non sono tollerante: lo rivendico come una medaglia al valore. Ascoltare o leggere la parola tolleranza mi provoca collera per l’ipocrisia di cui si ammanta. Del resto, sono un maschio bianco eterosessuale, cioè normale, con l’aggravante di essere credente cattolico, rigorosamente ateo delle nuove religioni postmoderne: gender, abortismo diritto universale, scientismo, matrimonio omo, cambio climatico, mercato misura di tutte le cose.
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Nota a margine alla morte del papa emerito Benedetto XVI
Premesso che chi scrive non ha alcun titolo a parlare di un’istituzione millenaria, di cui neppure fa parte, tuttavia la vicenda della diarchia tra Benedetto e Francesco, connessa manifestamente e dichiaratamente a scontri di potere all’interno della Chiesa cattolica, segnala uno slittamento culturalmente rimarchevole – e come slittamento culturale riguarda tutti noi, cattolici e non.
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Il dominio sulle rovine
Dal 2008 viviamo in un mondo occidentale plasmato dallo “Stato permanente” o dai nostri tecnocrati manageriali – chiamateli come volete.
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Dobbiamo continuare a definirci conservatori
I nomi sono importanti e il nome “conservatore” è importante se non vogliamo dimenticare chi siamo e per cosa lottiamo. I conservatori non sono semplicemente dei reazionari. Noi affermiamo qualcosa. Affermiamo la nostra civiltà e vogliamo conservarla.
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Pillole programmatiche [3]: progressismo, transumanesimo e ingegneria sociale
La ragione liberale è la prospettiva ideologica coniugata con il capitalismo, come sistema di produzione. Ciò che il capitalismo esplicita in termini operativi, la ragione liberale teorizza. L’impianto etico dettato da questa diade è strutturalmente nichilista, non semplicemente in senso privativo, ma in quanto opera attivamente nel produrre disorientamento e sradicamento.
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Altro che ambiente, abbiamo sovrasfruttato il futuro
Quasi tutte le immagini che abbiamo di mondo sono nate, hanno prosperato e sono divenute ubique in tre condizioni:
1) Costante crescita della popolazione
2) Costante avanzamento tecnologico “disruptive”
3) Costante apertura e integrazione economica -
L’Occidente è gay. Parola loro
Ogni civilizzazione muore a modo suo. La nostra ha scelto di tirare le cuoia al gran ballo del Titanic, vestita – o svestita – di arcobaleno, tra luci, gridolini, sguaiata allegria di naufraghi. Sterili, con i valori invertiti, a capofitto.
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Senza rimedio
Come nella malattia degenerativa, quando il malessere si mostra materialmente, nessun rimedio spirituale permette di recuperare la condizione di salute.
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Nel cognome del padre
Ci sono pezzi che si scrivono a futura memoria, per un unico motivo, lasciare una traccia, mostrare nell’epoca del totalitarismo dolce, dell’unanimità gioiosa e zoologica delle magnifiche sorti e progressive, che alcuni strampalati non la pensavano come la massa. La corte costituzionale ha dichiarato illegittime le norme che attribuiscono ai figli il cognome del padre. I nuovi nati assumeranno quello di entrambi i genitori nell’ordine da essi concordato. I custodi della Carta (da scrivere sacralmente con la maiuscola) bollano come “discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio” la regola in base alla quale veniva imposto il cognome paterno.