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Tag: referendum
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Un referendum abrogativo della normativa sulla fornitura di armi alla Repubblica d’Ucraina: non solo è possibile ma è doveroso
Siamo ormai ad un anno dallo scoppio del conflitto tra Federazione Russa e Repubblica d’Ucraina e le varie misure sin qui adottate in ambito internazionale (sanzioni, fornitura di armi, etc…) hanno avuto come unico effetto solo quello di determinare una recessione nei Paesi Occidentali ed un continuo inasprimento del conflitto con possibile allargamento dello stesso.
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Biden e Stoltenberg fanno marcia indietro (per ora) dopo la riunificazione della Novorossia con la Russia
Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg hanno fatto entrambi marcia indietro, almeno per ora, dopo la riunificazione della Novorossia con la Russia avvenuta venerdì. Il primo si è limitato a rilasciare una dichiarazione, a promulgare ulteriori sanzioni e a impegnarsi a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, mentre il secondo ha tenuto una breve conferenza stampa in cui ha ribadito quanto affermato dal leader americano alcune ore prima, ovvero di mantenere la rotta in questo conflitto.
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Guerra aperta
Ora che i contendenti non sono più occultabili, e così la posta in gioco – egemonia mondiale americana, sopravvivenza della Russia e suo spazio nel mondo – anche le armi finora tenute a freno potrebbero avere occasione di uscire dal cassetto e far risuonare la loro voce in campo aperto.
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Gli strateghi di Washington hanno sballato tutte le loro previsioni sul conflitto in Ucraina
Gli eventi del 20-21 settembre – l’annuncio dei referendum nei territori liberati e il discorso di Putin – hanno cambiato radicalmente il quadro diplomatico e militare del conflitto tra la Russia e la NATO sul territorio dell’Ucraina.
L’illusione coltivata dagli anglo USA di un rapido deterioramento della forza militare russa, basata sulla impreparazione di Mosca alle misure per costituire un contingente militare adeguato, la disponibilità dimostrata inizialmente ad un negoziato, la riluttanza nel colpire i centri decisionali di Kiev e portare fino in fondo l’offensiva, in risposta ai bombardamenti ucraini sul territorio russo, tutto questo aveva creato l’impressione che fosse possibile concordare con la Russia un negoziato sul ritorno allo status quo anteriore all’inizio della offensiva del 25 del Febbraio. -
Un secondo da mezzanotte
I referendum organizzati questo fine settimana nel Donbass sono una vera svolta nella cosiddetta “guerra ucraina”. Nessuno dubita dei risultati. Come fa una popolazione di lingua russa a cui kyiv ha vietato l’uso della propria lingua materna, anche nell’educazione dei propri figli, ma soprattutto che da otto anni subisce le estorsioni dei battaglioni di rappresaglia neonazisti e i bombardamenti quotidiani , come potrebbe allora questa popolazione non dichiararsi favorevole all’adesione alla Russia. Quello che alcuni chiamano “ritorno a casa”.
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Scenari del conflitto ucraino dopo la riunificazione della Novorossia con la Russia
Le regioni di Donetsk, Kherson, Lugansk e Zaporozhye, che storicamente comprendono la maggior parte della storica regione russa della Novorossiya, dovrebbero formalmente riunirsi alla madrepatria entro la fine della prossima settimana. Questo sviluppo rappresenterà una svolta nel conflitto ucraino, poiché l’ombrello nucleare di Mosca si estenderà naturalmente sulle regioni appena incorporate.
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La propaganda occidentale nasconde la verità sul conflitto ucraino
In uno scenario di guerra, bisogna sempre tenere conto che le notizie che vengono diffuse dalle due parti in causa fanno parte della propaganda. Tuttavia, troppo spesso si dimentica di analizzare criticamente le notizie che vengono diffuse dai media occidentali.
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L’espansione russa
Nei prossimi giorni, dal 23 al 27 settembre, si terranno i referendum sull’adesione alla Russia nelle repubbliche popolari di Luhansk e Donetsk, nonché nelle regioni ucraine di Kherson e Zaporizhzhya.
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I prossimi referendum nel Donbass potrebbero essere la risposta difensiva della Russia a Kharkov?
Le Camere Civiche delle due Repubbliche del Donbass hanno annunciato lunedì di voler indire al più presto un referendum sull’adesione alla Russia. Margarita Simonyan, che attraverso i suoi noti ruoli mediatici esercita una massiccia influenza sulla formazione dell’opinione pubblica nel suo Paese e tra le persone favorevoli alla Russia all’estero, ha reagito a questo scenario prevedendo quanto segue su Telegram: “Oggi è il referendum, domani il riconoscimento della LPR come parte della Russia. Il giorno dopo, gli attacchi sul territorio russo diventeranno una guerra totale dell’Ucraina e della NATO contro la Russia, che slegherà le mani di Mosca sotto molti aspetti”.
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Il fallimento della riforma costituzionale in Cile
Domenica 4 settembre, in Cile si è tenuto un referendum popolare sulla nuova Costituzione. Nonostante le speranze del governo di sinistra, i cittadini non hanno sostenuto la nuova versione.