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Tag: segni
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Le apparizioni di Lourdes: “chiave” di mediazione tra cattolici ed ortodossi
La recente ricorrenza della Memoria della B. V. Maria di Lourdes (11 febbraio) ci invita ad alcune riflessioni sulle relative apparizioni e, soprattutto, su quanto esse esprimono “in filigrana”.
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I Magi, i Segni, le Origini, il Cristo
Cosa dire di un Mistero così grande, di un brano la cui ricchezza e complessità fanno cadere in ginocchio? Solo alcuni brevi spunti di meditazione, fra i tantissimi, che, si spera, dilatino la nostra visione e la nostra Fede. Si indicano ai pellegrini sentieri poco battuti, ma poi l’onere del cammino spetta a loro. Non possiamo noi qui privarli della libertà del viaggio e del personale, finale Incontro.
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Maria, mistero metafisico ed escatologico
Tendiamo sempre ad umanizzare troppo o a “spiritualizzare” troppo alcuni aspetti o figure della religione. Forse anche così si manifesta la nostra disabitudine al simbolo, il vero ponte fra il piano terrestre e quello soprannaturale, la nostra lotta al Mistero dell’Incarnazione di cui non avvertiamo tutta la “spaventosa” concretezza.
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La luce di Fatima
Molto si è detto e scritto sulle apparizioni di Fatima. Molto, e crediamo anche troppo, ci si è attardati sui cosiddetti “segreti”, andando più spesso a cercare l’ombra che la luce. In verità, l’una non può stare senza l’altra. Anzi, ricordiamoci che più le tenebre si infittiscono, più la luce può irrompere vittoriosa, anche se all’apparenza tenue.
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Cinema: invito al viaggio
La Storia, ovvero Colui che la governa, non cessa di inviarci dei Segni, affinché noi possiamo finalmente sollevarci dal sonno di polvere in cui siamo schiacciati. Eppure continuiamo a non avvedercene, opponendo verso di essi la più tenace forma di “resistenza psicologica”.
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È la piaga dei tempi quando i ciechi guidano i pazzi
Due più due fa quattro. Almeno finora; la cultura della cancellazione avanza e se al potere farà comodo che una massa cretinizzata creda il contrario, potrà fare tre o cinque. Troverà intellettuali, militanti, politici pronti a convincere della nuova aritmetica un mondo (occidentale) impazzito. È la piaga dei tempi, quando i ciechi guidano i pazzi, sospira il povero Gloucester, che non ha più gli occhi, nel quarto atto di Re Lear di Shakespeare. L’atto finisce così: “le notizie variano. È tempo di stare in guardia. Le forze del regno si avvicinano in fretta”. Pazzi e autentici imbroglioni guidano un gregge umano impazzito che non sa più vedere, pensare, reagire.