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Tag: Twitter
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Miseria dell’algoritmo, un abbecedario del banopticon
“Report on the Censorship-Industrial Complex” è il titolo di una recente indagine sulla struttura pubblica/privata nella quale si articola la censura occidentale. L’articolo, commentato dall’autore dei Twitter files Matt Taibbi, si concentra sugli attori di questa rete e ne descrive le modalità operative. Come piccolo complemento, si propone qui un abbecedario dei loro bersagli, spesso esterni al mondo anglosassone.
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La bolla
L’argomento principale di Immanuel Kant a proposito della necessità morale di non mentire era che la menzogna non era una pratica sostenibile, mentire non era una massima universalizzabile, in quanto un mondo in cui tutti mentissero era un mondo in cui la parola, il pensiero e la legge avrebbero perduto ogni valore.
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Elon Musk, Matt Taibbi e il vortice dei media moderni
A prima vista, si trattava di un tipico esempio di lancio di notizie: un giornalista ottiene da una grande azienda documenti interni che fanno luce su una controversia politica scoppiata negli ultimi giorni della corsa presidenziale del 2020.
Ma quando si tratta di Elon Musk e Twitter, nulla è tipico. -
Le mosse di Musk per la libertà di parola su Twitter sono state finora poco incisive
Quando lo scorso aprile è stato annunciato l’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk, ho detto che probabilmente l’acquisto non sarebbe andato in porto se l’impero avesse ritenuto che rappresentasse una minaccia per i suoi interessi informativi. Dissi che qualsiasi riduzione dei protocolli di censura che Musk avrebbe implementato sulla piattaforma non sarebbe stata probabilmente del tipo da fare la differenza per i potenti, ma avrebbe invece solo amplificato le sciocchezze della guerra culturale di parte.
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Ci tengono concentrati su dicotomie esca: note dal bordo della matrix narrativa
Agli occidentali viene insegnato che i malvagi “regimi” stranieri non permettono ai loro cittadini di criticare il loro governo, mentre gli occidentali stessi vengono addestrati a non criticare mai il loro governo. Sono invece addestrati a criticare le dicotomie di facciata – false assurdità di parte – e non il vero potere.
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L’alba dello Stato di diritto marziale
Spesso i meno accorti, tra cui spiccano i giornalisti mainstream, ritengono che la relativa sovrapponibilità tra chi ha criticato la gestione pandemica e chi critica la gestione bellica siano semplicemente indice di gente alla ricerca di un motivo purchessia per protestare. L’idea è che niente vi sia di comune, salvo la propensione a cercare occasioni per agitarsi da parte di alcuni. È ovviamente un miope fraintendimento; cerchiamo di capire perché.
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Elon Musk e internet in Ucraina
Senza comunicazioni moderne con protezione affidabile, velocità e facilità di manutenzione, la conduzione delle ostilità sarà estremamente difficile. In Ucraina, è noto che le forze armate del Paese utilizzano i servizi di comunicazione forniti dalla SpaceX di Ilon Musk. Il 14 ottobre, la CNN ha riferito che SpaceX ha scritto al Pentagono a settembre chiedendo il futuro pagamento dei terminali di comunicazione satellitare e dell’accesso a Internet che l’azienda ha finora donato al governo e ai militari dell’Ucraina in guerra.
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Il viceministro ucraino per la trasformazione digitale mette in pericolo il suo bambino per la propaganda
Uno dei più recenti prodotti ucraini per la guerra d’informazione si è appena ritorto contro di noi dopo aver dimostrato che un importante funzionario sta mettendo in pericolo la propria figlia per scopi propagandistici. Konstantin Koshelenko, che ricopre la carica di viceministro per la trasformazione digitale della sua fatiscente ex Repubblica sovietica, ha postato lunedì pomeriggio su Twitter una foto in cui sostiene che sua figlia “dorme in un parcheggio sotterraneo durante gli attacchi missilistici e dei droni”, a suo dire “a causa della Russia”.
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Il ruolo ridimensionato di Elon Musk nel conflitto ucraino presenta opportunità uniche
Oggi tutto il mondo parla di Elon Musk, la persona più ricca del pianeta, noto soprattutto per essere l’amministratore delegato di Tesla, SpaceX e altre visionarie aziende tecnologiche. La sua recente proposta di risolvere pacificamente il conflitto ucraino ha provocato la piena ira dei sostenitori occidentali dell’ex repubblica sovietica in disfacimento, che lo hanno accusato maliziosamente di essere un cosiddetto “agente russo”. Questa falsa idea è stata pretestuosamente rafforzata nelle menti di molti dopo che egli ha chiesto al Pentagono di pagare il conto dei terminali Internet satellitari Starlink che ha donato a Kiev.
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Elon Musk compra Twitter in tempo di censura
Elon Musk ce l’ha fatta: il consiglio di amministrazione di Twitter ha accettato l’offerta d’acquisto del supermiliardario di origine sudafricana. La rete sociale dei “cinguettii” passa di mano per oltre quarantatré miliardi di dollari. La lunga lotta del proprietario di Tesla è finita con una vittoria. Mastica amaro il suo avversario Parag Agrawal, CEO di Twitter, dipinto dal nuovo proprietario come uno Stalin redivivo in un “meme” molto commentato in rete. Certamente non è felice Bill Gates, nemico di Musk in una guerra senza esclusione di colpi tra miliardari tecnologici.