di Lorenzo Centini
1) Manca cosa contrapporre non al capitalismo inteso come fenomeno storico ma come modello di selezione raziocinante. Fino ad oggi abbiamo prevalentemente analizzato il capitalismo come modello o morale-etico (“Sangue contro oro”, “Morale dei mercanti”, mercificazione-feticcio, mentalità ebraico-protestante Vs mentalità indoeuropea ecc.) o storico (monarchia commerciale inglese, fine del servaggio e della divisione in caste, liberazione delle forze produttive nel Basso Medioevo ecc.). Dobbiamo principiare a pensare al capitalismo come quel luogo storico e sociale dove l’allocazione delle risorse segue il Mercato; cominciare ad intendere quest’ultimo non come un fatto storico puntuale o un’emanazione di potentati ma come criterio di allocazione delle risorse, del tempo e delle energie umane. Criterio che, va concesso, ha realizzato ciò che prometteva: la massimizzazione della produzione materiale. O si sviluppa un’alternativa al Mercato come modo di allocazione più razionale oppure si è doppiamente condannati: prima a fallire e poi a inseguirlo.
Proposta: Il mercato funziona ottimamente per massimizzare la produzione, ma la stessa massimizzazione NON È l’unico criterio possibile. Imparare cosa rende il mercato davvero unico e “vincente”: aver compreso che l’attribuzione del valore a tempo, energie e materiale è individuale e che tale valore non può essere DECISO perchè sta nella realtà delle sue interazioni. E poi rovesciarlo: la valutazione individuale pone il problema dello scopo per il quale la valutazione individuale comincia. In parole povere: davvero la felicità individuale è la base di quella collettiva?
2) Manca il coraggio di rompere col concetto di Diritto Umano. Senza rompere col Diritto Umano inteso come diritto che l’uomo ha in quanto uomo e dal quale si parte sempre o si finisce per essere ipocriti o si finisce per essere inefficaci. Bisogna prendersi la responsabilità di dichiarare il ricatto che il concetto di Diritto Umano fa al mondo e provare a sostituirlo con qualcosa che MANTENGA NEI FATTI il diritto alla vita, alla libertà, etc. ma che non parta da essi.
Proposta: Far risaltare come il Diritto Umano sia una concezione storicamente installata e come il Diritto sia alla fine una PRETESA ai danni della realtà. Il Diritto è come voler sommare una pera e una mela e pensare che il risultato sia il numero astratto 2.
Foto: Idee&Azione
12 dicembre 2022