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Tag: antropologia
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L’Eurasiatismo russo e le sue controparti dell’Europa Orientale 100 anni fa e oggi
L’eurasiatismo russo, di cui abbiamo celebrato il centenario nel 2021, è un fenomeno complesso, che può essere compreso appieno solo se si considera attentamente il contesto della sua nascita e del suo sviluppo.
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La formula della via russa
Il quadro è il seguente. Le amministrazioni Clinton, Bush Jr. e Obama, così come l’amministrazione Biden, hanno sostenuto e continuano a sostenere il liberalismo nelle relazioni internazionali. Vedono il mondo come globale e governato da un governo mondiale attraverso i capi di tutti gli Stati nazionali. Persino gli Stati Uniti non sono altro che uno strumento temporaneo nelle mani di un’élite mondiale cosmopolita.
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La fine di un’era di inversione antropogeografica: la pressione insostenibile delle frange precarie di una civiltà in contrazione, la geopolitica di Peter Pan – parte II
Molti problemi si sono presentati. Tra questi ci sono la recessione economica; fallimento di piani e iniziative; ignoranza sistematica delle richieste di giustizia fiscale e monetaria per tutti; crisi dell’euro; Brexit e irredentismo nel Regno Unito, Spagna, Belgio, Francia, Danimarca e Italia; instabilità prolungata nella regione euromediterranea (crisi del debito nell’Europa meridionale – paesi che sono stati esaminati e ridicolizzati con il soprannome di PIGS, combinati con stati falliti in tutta la regione).
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La nozione di Turan nelle concezioni geopolitiche degli eurasiatisti degli anni ‘20
La nozione abbinata di Iran e Turan ha subito molte modifiche nel corso della storia. Il suo uso classico è associato all’epica persiana medievale, in particolare a Firdausi. In questo caso l’Iran è inteso come uno Stato di agricoltori sedentari e il Turan come un mondo di nomadi dell’Asia centrale (nell’antichità di lingua iranica, dal VI secolo d.C. di lingua turca e mongola). – di lingua turca e mongola). Nell’antichità, quindi, si tratta del confronto tra il mondo iranico occidentale e quello orientale (in senso linguistico).
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La divisione finale fra i Figli della Luce e i Figli delle Tenebre
Nella terza parte del suo studio, il filosofo russo confronta il mondo spirituale con quello fisico, concentrandosi sulla divisione dell’umanità dopo il Giudizio Universale. Chi è destinato a vivere per sempre e chi è destinato a perire nell’abisso è una domanda che preoccupa gli uomini fin dalla loro nascita.
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La maledizione dell’Occidente e la salvezza della Russia
Nella parte finale del suo studio, il filosofo russo Aleksandr Dugin trae conclusioni deludenti sullo stato della società moderna in Occidente e sulle possibilità di salvezza della Russia sulla base di un’analisi sostanziale della natura umana.
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Il dualismo del mondo spirituale
Il dualismo discusso nella prima parte dell’analisi è caratteristico non solo dell’umanità, ma anche degli angeli. Come funziona in entrambi i mondi?
Tuttavia, ancor prima della creazione dell’uomo, una divisione simile avviene a livello degli angeli. Creati spiriti immortali, incorporei ed eterni, gli angeli si dividono in due metà. -
Il problema antropologico nell’escatologia
Nel nostro tempo è sempre più evidente che l’uomo stesso, la sua stessa esistenza, è in discussione, e sta diventando sempre più chiaro che stiamo vivendo in un momento critico, estremamente critico della storia, ed è possibile (e persino probabile) che stiamo vivendo nei tempi della fine
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San Michele, icona guerriera del Soggetto Radicale
Se, da un punto di vista fenomenologico, osserviamo ciò che accomuna la figura di San Michele arcangelo a quella del Soggetto Radicale, indubbiamente raggiungiamo la conclusione che esso sia data dal fenomeno dell’Insorgenza. Parliamo qui di insorgenza e non di insurrezione, la quale storicamente resta in molti casi un atto di ribellione dato da emergenze che non soddisfano più i bisogni primari o privano drasticamente e senza preavviso le libertà individuali e sociali, un fenomeno tipicamente di autodifesa sociale, circoscritto, locale, senza una vera guida ideologica e politica che sia in grado di trattare con le istituzioni o di rovesciarle.
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L’uomo senza contenuto
Ormai inoltrati nel Terzo Millennio dell’era cristiana – l’ultimo, se prestiamo fede ai soli segni materiali- ci troviamo al cospetto dell’uomo senza contenuto, pronto ad essere trasceso, superato dall’inquietante figura del transumano, il cyberuomo ibridato, guidato dalla macchina, invaso dagli apparati artificiali. L’uomo senza contenuto è un saggio di filosofia dell’arte di Giorgio Agamben che esplora l’estetica moderna vista con il prisma dell’autoannientamento dell’arte.