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Tag: Atwan
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Anno due della guerra in Ucraina
Il discorso di Putin ha fornito alcune indicazioni importanti.
Insieme a milioni di altre persone in Russia e fuori, ho assistito al discorso annuale di due ore del Presidente Vladimir all’Assemblea federale nel primo anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina. Il suo potente discorso non ha dato alcuna indicazione di rimpianto per l’avvio della guerra o di timore per le sue conseguenze. Al contrario, è sembrato certo della vittoria finale sua e del suo esercito, determinato a portarla a termine e non disposto a prendere in considerazione altre opzioni. -
Blinken spaccia le solite vecchie bugie
In primo luogo, dobbiamo essere chiari e inequivocabili: ciò che ha portato il Segretario di Stato americano Anthony Blinken nella Palestina occupata è stato l’attacco a Gerusalemme compiuto dal giovane combattente palestinese Khairi al-Alqam, l’attacco a Silwan del suo compagno tredicenne Muhammad Uleiwat, e l’ascesa e la costanza di gruppi di resistenza localizzati come le brigate di Jenin, Tana dei Leoni e Balata. Il suo obiettivo è salvare lo Stato di occupazione israeliano dal collasso militare, di sicurezza ed economico.
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Blinken spaccia le solite vecchie bugie
Innanzitutto, dobbiamo essere chiari e inequivocabili: ciò che ha portato il Segretario di Stato americano Anthony Blinken nella Palestina occupata è stato l’attentato di Gerusalemme compiuto dal giovane combattente palestinese Khairi al-Alqam, l’attentato di Silwan del suo compagno tredicenne Muhammad Uleiwat, e l’ascesa e la costanza di gruppi di resistenza localizzati come le brigate di Jenin, Tana dei Leoni e Balata. Il suo obiettivo è salvare lo Stato di occupazione israeliano dal collasso militare, di sicurezza ed economico.
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Libertà di espressione… di chi?
La libertà di espressione, fiore all’occhiello della democrazia occidentale – invocata per difendere il rogo del Corano, l’insulto al Profeta Maometto e la diffamazione della fede islamica – viene rapidamente erosa con l’ascesa dei legami fascisti di estrema destra in molti Paesi europei. I recenti eventi in Svezia potrebbero essere solo la punta dell’iceberg.
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Su cosa verteva il mini-summit di Abu Dhabi?
Mercoledì scorso, gli Emirati Arabi Uniti hanno ospitato un mini-summit consultivo convocato in tutta fretta nella loro capitale Abu Dhabi. L’incontro ha riunito i leader di quattro Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) (Oman, Qatar, Oman ed Emirati Arabi Uniti), il presidente egiziano Abdelfattah as-Sisi e il re giordano Abdullah II.
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Combattere con l’Iran
Non conosciamo le ragioni che hanno spinto lo sceicco Hamad bin-Jassim Al Thani, ex primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, a pubblicare una serie di tweet in cui avverte di “una possibile azione militare statunitense/israeliana che potrebbe scuotere la sicurezza e la stabilità nella regione del Golfo” con “gravi conseguenze economiche, politiche e sociali”.
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La Turchia tende la mano alla Siria
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha confermato giovedì che i ministri degli Esteri del suo Paese, della Siria e della Russia si incontreranno presto per discutere del “rafforzamento della comunicazione”. Ciò ha fatto seguito agli incontri tenutisi a Mosca la scorsa settimana tra i ministri della Difesa e i capi dell’intelligence dei tre Paesi.
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Le relazioni dell’Egitto con Israele si deteriorano
iniziate ad affiorare: secondo fonti credibili, l’Egitto starebbe tenendo colloqui segreti con l’Iran per normalizzare le relazioni tra i due Paesi.
Ci sono stati diversi segnali di questo deterioramento, anche se l’Egitto è rimasto ufficialmente in silenzio sulla questione. -
Il perno dell’Arabia Saudita verso l’Oriente
Il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, Adel al-Jubeir, ha approfittato della sua partecipazione al vertice sul clima COP 27 di Sharm al-Sheikh, dove rappresentava il suo Paese, per annunciare che il presidente cinese Xi Jinping visiterà il regno nella seconda metà di dicembre per discutere del rafforzamento del commercio e della sicurezza regionale, due questioni prioritarie per entrambe le parti.
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La carta del potere di Hezbollah sulla tirannia del gas di Israele
Quanto è vicino il Levante alla guerra? Il leader di Hezbollah dice che tutto dipende dal fatto che al Libano sia permesso di estrarre le proprie risorse energetiche per porre fine alla crisi economica del Paese. E non in un futuro lontano, ma proprio adesso.
Nel suo discorso di mercoledì scorso, che ha coinciso con l’arrivo del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden nella Palestina occupata, il Segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah potrebbe aver fissato l'”ora zero” per la prossima e imminente guerra con Israele.