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Tag: BRICS
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Noi siamo la minaccia
Le “chiacchiere” più recenti sulla guerra in Ucraina sono tutte incentrate su nomi di armamenti: ogni santo giorno si pubblicano articoli su Himars, Javelin, Leopard, F16, missili, razzi, carri, aerei, sistemi di difesa ecc. Ciò fa tornare alla mente le “chiacchiere” mediatiche ai tempi della crisi 2007-2008, in cui proliferavano gli acronimi dei mille derivati: MBS, ABC, CDS, CDO ecc. Nell’uno come nell’altro caso, una coltre di tecnicismo veniva e viene messa in circolazione col fine ultimo, sembrerebbe, di non far capire alcunché ai lettori, sull’origine dei fenomeni e sui processi che determinano gli eventi. Ma c’è di più. Questo chiacchiericcio mediatico è utile invero a nascondere le responsabilità, a deresponsabilizzare gli esecutori di tutti gli errori che ci hanno portato fin qui.
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La dichiarazione di Soros di una guerra ibrida contro l’India mira a sovvertirne l’indipendenza
Il New York Times ha rilanciato la narrativa popolare della guerra d’informazione contro l’India, la BBC l’ha portata all’estremo, un venditore allo scoperto con sede negli Stati Uniti ha recentemente scatenato una guerra economica contro l’India e ora George Soros ha appena ammesso il loro comune obiettivo di cambio di regime.
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La condanna della Russia da parte di Lula nella sua dichiarazione congiunta con Biden lo squalifica come mediatore
La trovata pubblicitaria di Lula, che si è presentato con insincerità come mediatore neutrale nel conflitto ucraino, dovrebbe essere riconosciuta per quello che è, ossia un mezzo per aumentare il suo peso, parallelamente al miglioramento dei legami con gli Stati Uniti.
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Transizioni energetiche e geopolitica in Asia meridionale: la contesa per l’egemonia idroelettrica sul Brahmaputra
La centralità del petrolio e del gas nel plasmare le relazioni internazionali del XXI secolo ha da tempo creato un’attenzione accademica e politica sul rapporto tra energia e geopolitica. Questa attenzione si è ora estesa alle risorse energetiche rinnovabili e alla transizione energetica, compreso l’uso di minerali di terre rare per la produzione e il mantenimento delle energie rinnovabili (Chapman, 2017).
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La fine del mondo (basato su regole)
“Un mondo basato sulle regole”. Nessun discorso programmatico di un politico occidentale oggi può fare a meno di questo termine, lanciato in circolazione più di dieci anni fa. E nessuno si chiede perché la legge mondiale sia stata sostituita da alcune “regole” sconosciute? Cosa significa veramente questo “mantra” e di quali regole ha bisogno la Russia?
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L’Africa non si allinea all’Occidente e guarda sempre più a Russia e Cina
Il continente africano si stacca sempre più dalla politica Occidentale, guardando a Russia e Cina. Mentre il presidente algerino incontra Putin e punta all’ingresso nei BRICS, il Burkina Faso espelle i soldati francesi dal proprio territorio.
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Unipolarismo vs Multipolarismo: apocalisse in arrivo?
Pochi giorni fa mi è capitato di rivedere il cartone animato “Asterix e il Regno degli Dei”, basato sugli immortali scritti e disegni di René Goscinny e Albert Uderzo. Le similitudini con ciò che abbiamo vissuto (e stiamo vivendo) dalla nascita del “momento unipolare” in avanti sono perfette e, nella loro semplicità, danno tutta una serie di spunti di riflessione per chiunque ne sia interessato.
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Lula propone una moneta comune tra Brasile e Argentina: appena arrivato rischia di spaccare i BRICS?
Una volta individuato come agisce il “Potere”, leggerne le mosse successive è molto semplice; proprio perché sono tutte caratterizzate da una costante ripetizione all’infinito delle stesse ricette.
Una di queste è la sempre pronta proposta di unire i popoli attraverso le unioni monetarie, lastricando loro di marmo le strade, per un approdo sicuro all’inferno. -
Attenzione all’elogio russo della posizione equilibrata di Israele nei confronti del conflitto ucraino
I commenti di Dmitry Polyanskiy ai media israeliani, pronunciati nella sua veste ufficiale di vice rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, dovrebbero mettere a tacere le false affermazioni curiosamente simili della comunità Alt-Media e dei media mainstream sulle relazioni russo-israeliane.
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La visione multipolare ricalibrata di Lula lo rende favorevole ai grandi interessi strategici degli USA
Nessuna delle intuizioni condivise in questa analisi vuole suggerire che Lula sia controllato dagli Stati Uniti, ma solo che la sua precedente incarcerazione lo ha chiaramente cambiato. Non è più il “rivoluzionario multipolare” che era un tempo o che almeno era considerato tale, anche dagli Stati Uniti che hanno deposto il suo successore e poi hanno cercato di screditarli entrambi su questa base.