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Tag: Jünger
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Lettera di Julius Evola a Ernst Jünger
Due grandi pensatori tradizionalisti (in un senso significativamente diverso del termine), Julius Evola ed Ernst Jünger, non si sono mai incontrati di persona, anche se entrambi avevano amici in comune. Si sa che Evola ha letto con molta attenzione tutti gli scritti di Jünger e ha scritto un intero libro sul suo “Operaio”, con una peculiare interpretazione della sua figura di uomo eroico e distaccato, un aristocratico dello spirito.
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L’affascinante esperienza della Rivoluzione Conservatrice tedesca del 1919-1932
Sotto la formula “Konservative Revolution” coniata da Armin Mohler (Die Konservative Revolution in Deutschland 1918-1932) si comprende una serie di correnti di pensiero, le cui figure più importanti sono Oswald Spengler, Ernst Jünger, Carl Schmitt e Moeller van den Bruck, tra gli altri. Il nome di Rivoluzione Conservatrice, forse troppo eclettico e diffuso, ha goduto però di consensi e radicamenti, per coprire una serie di intellettuali tedeschi “idiosincratici” della prima metà del Novecento, senza unità organizzativa né omogeneità ideologica, né – tanto meno- comune appartenenza politica, che ha alimentato progetti di rinnovamento culturale e spirituale di valori autentici contro i principi demoliberisti della Repubblica di Weimar, all’interno delle dinamiche di un processo palingenetico che ha richiamato un nuovo rinascimento tedesco ed europeo (una ri-generazione).
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Passare al bosco
Gli ubriachi danno la colpa all’ultimo bicchiere: prima, erano ancora sobri. Non è vero, tuttavia c’è sempre una goccia che fa traboccare il vaso quando un cambiamento, un’idea, un’adesione o un rifiuto radicale si materializza e d’un tratto diventa realtà. Chi scrive ha deciso di “passare al bosco”, entrare in clandestinità. Ammiratori di Ernst Jünger, intendiamo seguire le indicazioni del Trattato del Ribelle, colui che passa al bosco, braccato nel corpo e nell’anima da un ordine che esige innanzitutto un controllo capillare. Il Ribelle sente di non appartenere più a niente e “varca con le proprie forze il meridiano zero”. E’ l’estremo gesto di sfida in nome della libertà più preziosa, quella di dire no.
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Un pensiero misconosciuto: Il manifesto del movimento nazional-anarchico di Troy Southgate
Quando lo studioso italiano di dottrine politiche, lo storico studioso della “destra radicale”, della così detta “sinistra rivoluzionaria” o dei movimenti anarchici sente parlare di nazional-anarchismo e del suo ideologo di punta Troy Southgate rimangono entrambi sconcertati e dubbiosi di fronte a tale pensatore e tale innovativa visione del mondo (weltanschauung); questo perché egli è completamente ignorato nel contesto dell’Europa mediterranea; l’Italia però sotto alcuni aspetti rappresenta un’eccezione alla regola.
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Per una rivoluzione restauratrice dello spirito
Mai come in questi ultimi due anni di narrazione pandemica stiamo assistendo alla disgregazione dei pilastri fondanti dello Stato: il principio fondamentale della Costituzione è venuto meno, la Giustizia ha mostrato a pieno il suo malfunzionamento, la Medicina ha perso la sua affidabilità così come l’istituzione della Chiesa che, invece di fungere da rifugio nei momenti di scoramento come questo, ha chiuso le porte ai fedeli.
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La libertà non è un diritto, è un dovere
Spesso per il fine settimana mi impongo un tema di riflessione, specialmente se ho da trascorrere lungo tempo in auto per andare da qualche parte o se mi metto a camminare per boschi o per monti. Ma anche se mi chiudo in casa o sono in Corte. Mi concentro solo sul tema prescelto per sviscerarlo senza lasciarmi tentare da altri pensieri. Lo scorrere della vita da single o da a-sociale è propedeutico alle riflessioni intense.