Idee&Azione

Tag: Novecento

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    L’affascinante esperienza della Rivoluzione Conservatrice tedesca del 1919-1932

    Sotto la formula “Konservative Revolution” coniata da Armin Mohler (Die Konservative Revolution in Deutschland 1918-1932) si comprende una serie di correnti di pensiero, le cui figure più importanti sono Oswald Spengler, Ernst Jünger, Carl Schmitt e Moeller van den Bruck, tra gli altri. Il nome di Rivoluzione Conservatrice, forse troppo eclettico e diffuso, ha goduto però di consensi e radicamenti, per coprire una serie di intellettuali tedeschi “idiosincratici” della prima metà del Novecento, senza unità organizzativa né omogeneità ideologica, né – tanto meno- comune appartenenza politica, che ha alimentato progetti di rinnovamento culturale e spirituale di valori autentici contro i principi demoliberisti della Repubblica di Weimar, all’interno delle dinamiche di un processo palingenetico che ha richiamato un nuovo rinascimento tedesco ed europeo (una ri-generazione).

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    RIP Queen Elizabeth

    La Gran Bretagna è morta con lei?
    Elisabetta II era una nobile aristocratica che conosceva i comportamenti corretti ed è stata il monarca che ha governato più a lungo nella Storia. 15 primi ministri, non tutti ammirevoli, hanno servito sotto di lei.

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    Il sistema liberale va morendo

    Macron non si è espresso correttamente: non è la fine dell’abbondanza, è la fine di un mondo. Quella del liberalismo dal volto umano. Già fortemente messo in discussione con la covid global governance, il sistema liberale è stato appena seppellito da Macron, poi da Borrell, dopo le numerose dichiarazioni surreali di vari politici europei. La pagina del XX secolo è voltata. Quello che si apre è poco appetitoso…

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    Rossa, l’è rossa! La pastasciutta antifascista

    Siamo nel 2022, in mezzo alla tempesta perfetta, declino economico, degrado civile, inverno demografico, inflazione galoppante, crisi energetica, pericolo di guerra, epidemia, emergenza sanitaria, passaporto vaccinale, precariato lavorativo e sociale, sette milioni di poveri assoluti, invasione migratoria. Quisquilie, bazzecole, pinzillacchere, direbbe il principe di Bisanzio, Antonio De Curtis in arte Totò. Il vero problema, la tragedia nazionale è il fascismo. Fortunatamente, c’è chi vigila, chi ha capito e mette in guardia gli immemori abitanti dello Stivale contro il nemico risorgente, l’eterno rigurgito, il fantasma dell’Uomo Nero.

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    Eurasiatismo [2]

    Questo, in sintesi, è il posto degli eurasiatisti come espositori consapevoli dell’unicità storico-culturale della Russia. Ma la dottrina degli eurasiatisti non si limita a questo riconoscimento. Piuttosto, con questo riconoscimento essi sostengono un concetto comune di cultura e ne traggono conclusioni concrete per interpretare ciò che sta accadendo nel presente. Presenteremo prima questo concetto e poi passeremo alle conclusioni relative al tempo presente. In entrambi i casi, gli eurasiatici si sentono i successori della causa ideologica dei pensatori russi sopra citati (gli slavofili e i pensatori adiacenti).

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    Il concetto di eterno in Hegel

    In un passo della Prefazione ai Lineamenti di filosofia del diritto (Bari, 2004 p. 14) Hegel ha coniato quella famosa, per non dire famigerata, duplice affermazione: “ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale”, sulla quale, da quasi duecento anni, non solo si è detto di tutto, ma la si è interpretata in guisa talmente distorta e mistificante che la autentica intenzione di chi l’ha formulata è stata eliminata e, nel tempo, cancellata.

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    Giovanni Greppi: la commozione religiosa di amor patrio

    Artigiano del ferro battuto, architetto, pittore, scenografo, incisore questo è stato Giovanni Greppi, a Milano il primo vagito, a Milano l’ultimo espiro, nato nell’Italia proletaria, papà Donato mamma Luisa Frizzi misero nove figli nel nido, lui la primizia, a seguire gli altri, vita tosta senza cicale, si lavora all’impresa paterna, la lavorazione del ferro battuto, al tempo c’aveva un buon mercato.