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Tag: Turkmenistan

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    Turkmenistan: maggioranza assoluta per il Partito Democratico del presidente Berdimuhamedow

    Le elezioni legislative nell’ex repubblica sovietica hanno rafforzato la posizione del governo e del presidente Serdar Berdimuhamedow, in carica dal marzo dello scorso anno.

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    Il concerto delle placche continentali

    La visita del Segretario di Stato americano Blinken in Kazakistan e Uzbekistan, a cavallo tra febbraio e marzo di quest’anno, ha un po’ sorpreso le leadership di tutti i Paesi dell’Asia centrale: possibile che l’alto funzionario del Paese che un anno e mezzo fa è tristemente fuggito dall’Afghanistan offrisse qualcosa di sensato?

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    L’istigazione di Washington ai disordini nello Xinjiang

    Negli ultimi decenni la regione dello Xinjiang, situata nella Cina nord-occidentale, ha assunto un’importanza sempre maggiore per la Cina, un Paese la cui influenza continua ad espandersi a livello internazionale. Lo Xinjiang contiene circa il 25% del petrolio e del gas naturale della Cina, oltre al 38% delle riserve di carbone della nazione; inoltre, lo Xinjiang funge da punto d’ingresso alla vicina Asia centrale, una regione anch’essa ricca di minerali, dove le risorse naturali, provenienti da Stati come il Kazakistan e il Turkmenistan, vengono inviate attraverso oleodotti che attraversano lo Xinjiang per raggiungere il resto della Cina.

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    Cina e Turkmenistan stipulano un partenariato strategico globale

    In occasione della visita del presidente Serdar Berdimuhamedow a Pechino, il Turkmenistan e la Repubblica Popolare Cinese hanno stipulato un partenariato strategico globale, nuovo importante risultato della diplomazia cinese nel continente asiatico.

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    Il vertice della CSI e la geopolitica del potere responsabile

    Il 26 e 27 dicembre 2022 si è tenuta a San Pietroburgo una riunione informale dei capi di Stato della CSI. Hanno partecipato il Presidente russo Vladimir Putin, il Presidente azero Ilham Aliyev, il Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan, il Presidente bielorusso Alexander Lukashenko, il Presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev, il Presidente kirghizo Sadyr Zhaparov, il Presidente tagiko Emomali Rakhmon, il Presidente turkmeno Serdar Berdymukhamedov e il Presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev. Cioè i leader dei nove Stati che facevano parte dell’URSS. Tra gli assenti, gli Stati baltici, la Georgia, la Moldavia e l’Ucraina. Per la Lettonia, la Lituania e l’Estonia la situazione è chiara: da tempo fanno parte del blocco dell’UE e della NATO.

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    La triplice alleanza del gas

    I presidenti di Russia, Kazakistan e Uzbekistan, in occasione dell’incontro al Cremlino del 28 novembre, hanno discusso la possibilità di un nuovo livello di cooperazione nella sfera del gas.
    Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha dichiarato che l’idea di una “triplice unione del gas” di Russia, Kazakistan e Uzbekistan prevede, in una prima fase, la possibilità di creare un meccanismo di coordinamento, eventualmente con un qualche tipo di entità giuridica, ma tali questioni devono ancora essere discusse.

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    I brutti tempi andati

    Nelle vaste distese dell’Eurasia, la forma più efficace di struttura statale – l’impero – sta rivivendo. Le costruzioni della Grande Rivoluzione Francese sembrano gradualmente ritirarsi nel passato, lasciando il posto a più naturali unificazioni di nazioni e tribù su basi religiose e culturali.

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    Continua l’attesa dell’Europa per il gas naturale turkmeno

    In risposta alle attività del Cremlino in Ucraina, l’Unione Europea si sta muovendo per staccarsi dal gas naturale russo. Sebbene la mossa abbia un senso geopolitico, l’interruzione delle forniture di gas russo ha già provocato un dolore economico. Prima della guerra, la Russia forniva il 40% del gas europeo. Ora l’Unione Europea mira a raggiungere l’indipendenza energetica dalla Russia entro il 2030. Mosca si è vendicata limitando i flussi di gas verso l’Europa e persino chiudendo il cruciale gasdotto Nord Stream 1, facendo impennare i prezzi dell’energia.