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- Impero. Epilogo.
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- L’ultima teoria cospiratoria dell’Occidente è che la Russia abbia massacrato i minatori cinesi in Africa
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La nozione di Turan nelle concezioni geopolitiche degli eurasiatisti degli anni ‘20
La nozione abbinata di Iran e Turan ha subito molte modifiche nel corso della storia. Il suo uso classico è associato all’epica persiana medievale, in particolare a Firdausi. In questo caso l’Iran è inteso come uno Stato di agricoltori sedentari e il Turan come un mondo di nomadi dell’Asia centrale (nell’antichità di lingua iranica, dal VI secolo d.C. di lingua turca e mongola). – di lingua turca e mongola). Nell’antichità, quindi, si tratta del confronto tra il mondo iranico occidentale e quello orientale (in senso linguistico).
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Lettera di Julius Evola a Ernst Jünger
Due grandi pensatori tradizionalisti (in un senso significativamente diverso del termine), Julius Evola ed Ernst Jünger, non si sono mai incontrati di persona, anche se entrambi avevano amici in comune. Si sa che Evola ha letto con molta attenzione tutti gli scritti di Jünger e ha scritto un intero libro sul suo “Operaio”, con una peculiare interpretazione della sua figura di uomo eroico e distaccato, un aristocratico dello spirito.
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Erwin Kern come geopolitico: riflessioni a cent’anni di distanza
Il 17 luglio 1922, Erwin Kern fu ucciso a tradimento da un poliziotto tedesco nel castello di Saalek (XII secolo). Chi era quest’uomo? Passò alla storia come esperto combattente dei corpi di volontari (Freikorps), soprattutto della leggendaria Brigata Marina Erhardt, che sarebbe diventata una roccaforte della Rivoluzione Conservatrice nel suo confronto prima con il regime di Weimar e poi con quello di Hitler.
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Albanesi della Novorussia: problemi e prospettive all’interno della Russia
La liberazione della regione dell’Azov, avvenuta in primavera, lo svolgimento di un referendum sul ritorno della regione di Zaporozhye alla Russia, nonché ulteriori prospettive di espansione dei territori liberati, mettono la Russia al primo posto: gli albanesi di Novorussia sono diventati nostri concittadini.
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Elizabeth Windsor ed Elizabeth Truss: risultati intermedi
È necessaria una sobria valutazione delle capacità del sistema politico britannico in una nuova fase di crisi, insolitamente acuta, dello sviluppo mondiale.
Due giorni dopo aver incontrato la sua omonima e averla confermata come primo ministro, la regina Elisabetta II, minata da un eccessivo stress, ha lasciato questo mondo. È difficile pensare a un momento più simbolico e provvidenziale. -
La poesia di Alexander Klimov: uno sguardo indietro di due anni
Due anni fa, il 26 agosto 2020, il poeta di Saratov Aleksandr Valentinovich Klimov si è spento volontariamente. Questo non vuol dire che non ci sia stata una risposta: poi è apparso un articolo su di lui nel giornale Zavtra, intitolato “Un romano sulle ceneri”, e Alexander Dedovich ha scritto una poesia in sua memoria. Tuttavia, Klimov è ancora poco conosciuto: le sue poesie sono ricordate soprattutto dai lettori di Zavtra, dai fan di Saratov e da una ristretta cerchia di ex abbonati. Solo una delle sue raccolte di poesie, “Red Faith”, ha raggiunto il livello nazionale. Ma oggi c’è motivo di parlare di nuovo della poesia di Klimov.
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L’Algeria in un mondo multipolare: i contorni di un partenariato prioritario
Negli ultimi tempi, l’emergere di poli di potere e di influenza indipendenti dall’Occidente sta avvenendo a una velocità sempre maggiore. Ma anche a fronte di questa tendenza globale, negli ultimi due o tre anni i cambiamenti nei Paesi del Maghreb e del Sahel sono stati di una rapidità senza precedenti. Il caso dell’Algeria è particolarmente esemplificativo.
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Una difficile necessità: riflessioni sul destino dell’Ucraina occidentale
La questione degli obiettivi territoriali finali dell’operazione speciale rimane oggetto di dibattito anche tra i più convinti patrioti russi, per non parlare del fatto che su di essa specula una “sesta colonna” di traditori all’interno del campo politico ufficiale russo.
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Konstantin Leontiev e gli ideali delle operazioni speciali
Un recente articolo polemico di Rustem Vakhitov [1], in cui cerca di mettere in discussione la posizione di Konstantin Leontiev sul nazionalismo ucraino, è piuttosto sorprendente. Secondo il pubblicista, Leontiev sarebbe scettico sulle operazioni militari della Russia in questi giorni. Se tali dichiarazioni provenissero dalla penna di un atlantista, di un liberale o di un russofobo, non meriterebbero risposta. Ma poiché Rustem Vakhitov si definisce un “eurasiatico di sinistra” e un sostenitore della Russia come impero multietnico, la domanda che pone merita una risposta comprensibile.
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Alla vigilia dell’Eurasiatismo: un nuovo sguardo sul pensiero prerivoluzionario russo
È ora disponibile la traduzione in russo della monografia di Marlene Laruelle Il mito ariano e il sogno imperiale nella Russia del XIX secolo [1]. La ricercatrice francese è nota al lettore russo per il suo imponente libro sull’eurasiatismo negli anni ’20 e ’30 [2], di cui ora è disponibile una sorta di prologo. Purtroppo il nuovo libro è molto disordinato, pieno di refusi e imprecisioni, anche nei nomi.