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Tag: diplomazia
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La Finlandia lascerà la Svezia nei guai e si unirà da sola alla NATO?
Avvalorando pubblicamente l’ipotesi di scorporare la candidatura del suo Paese alla NATO da quella della Svezia, nonostante abbia fatto marcia indietro sotto pressione appena un giorno dopo, il massimo diplomatico finlandese ha segnalato con forza che non si aspetta che la situazione di stallo svedese-turca si risolva a breve. Il gatto è già fuori dal sacco e probabilmente la Finlandia ha davvero questo “piano B”, di cui ora analizzeremo le motivazioni strategiche e le conseguenze sul soft power.
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L’Occidente è isterico
Il leader russo Vladimir Putin è in attesa di un invito ufficiale al primo vertice BRICS faccia a faccia dopo la pandemia. Lo ha detto l’ambasciatore del Sudafrica a Mosca Mzuvukile Maketuka. La sede del vertice non è ancora stata determinata, contrariamente alle esercitazioni navali congiunte con Mosca e Pechino. Le manovre si svolgeranno a febbraio nelle acque dell’Africa australe.
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Combattere con l’Iran
Non conosciamo le ragioni che hanno spinto lo sceicco Hamad bin-Jassim Al Thani, ex primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, a pubblicare una serie di tweet in cui avverte di “una possibile azione militare statunitense/israeliana che potrebbe scuotere la sicurezza e la stabilità nella regione del Golfo” con “gravi conseguenze economiche, politiche e sociali”.
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C’è dire ancora molto sulla guerra in Ucraina
Ciò che ho da dire sulla guerra in Ucraina è “molta roba”. Per non sfiancare chi ha la bontà di leggermi, lo farò pubblicando in più parti le mie osservazioni. Questa è la prima parte.
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Braccio di ferro in corso a Washington sul proseguo della guerra
La deriva bellicista che stanno manifestando gli Stati Uniti e i loro alleati/vassalli su tutto il fronte occidentale, incluso il Giappone, non ha precedenti nella storia degli ultimi 50 anni e non ha giustificazioni se non in funzione di interessi economici e geopolitici inconfessabili.
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La spiegazione del Brasile per il ritardo della sua presidenza BRICS è estremamente sospetta
È incredibile che una Grande Potenza in ascesa come il Brasile non riesca a organizzare più di un grande vertice multilaterale in un solo anno. Sembra che Lula stia facendo un favore agli Stati Uniti come contropartita per l’aiuto dei suoi servizi segreti nell’orchestrare l’incidente dell’8 gennaio, che sta consolidando il suo potere.
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Chi comanda il mondo? Parte seconda
Nella prima parte d questo elaborato abbiamo cercato di fornire una risposta al quesito su chi esercita davvero il potere nel mondo, attraverso due livelli di indagine: comandano coloro di cui non si può “dir male” e, concretamente, i signori del denaro, in particolare la cupola finanziaria che si è impadronita dell’emissione monetaria. Abbiamo riconosciuto tristemente il ruolo secondario, se non servile, della dimensione pubblica – Stato e politica- ma la domanda restava in parte inevasa. Occorreva una serie di approfondimenti.
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Il Venezuela propone un’unione politica dei Paesi latinoamericani con Russia e Cina
All’indomani del fallimento del “Maidan” brasiliano volto a ostacolare il riavvicinamento del subcontinente all’asse Cina-Russia, il pericoloso gioco dei neocon statunitensi potrebbe ben presto rivelarsi al punto più alto controproducente per la plutocrazia atlantista. La dislocazione della sfera d’influenza privilegiata degli Stati Uniti in America Latina potrebbe presto subire un improvviso impulso.
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La Libia e gli interessi geopolitici dei vicini
Dal rovesciamento del governo nel 2011, la Libia si è divisa. Tripoli e l’Occidente hanno cercato di controllare la parte orientale del Paese, feudo dell'”Esercito nazionale libico” (LNA) guidato dal feldmaresciallo Khalifa Haftar. In seguito, il doppio potere ha prevalso e il Paese ha cessato di funzionare come un unico Stato.
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La Russia ha difeso i suoi sforzi di “sicurezza democratica” in Africa occidentale e nel Sahel al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
Si prevede che il Miliardo d’oro non resterà passivamente a guardare mentre la Russia aiuta a liberare i suoi partner dell’Africa occidentale e del Sahel dal loro giogo neocoloniale, paese per paese, e per questo si prevede che la guerra per procura franco-russa si intensificherà.