Idee&Azione

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    Paradigmi sociologici e genere russo

    Le caratteristiche specifiche della conduzione di questo sondaggio sono quelle di descrivere l’opinione dei “netizen” [N.d.T.: letteralmente, “netizen” è la fusione delle parole inglesi net e citizen, ovvero “rete” e “cittadino”, dunque traducibile come “cittadino della rete”], i “russi di Internet”. Sono molti? Sì, sono molti. In termini sociologici, i russi possono essere divisi in due categorie: “russi della TV” e “russi di Internet”, le quali differiscono in modo significativo nei loro atteggiamenti.

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    Anche “Il mondo di Quark” cadde sul debito pubblico

    Sempre più insistentemente mi chiedo, come si possa essere arrivati ad un tale livello di incomprensione, su un tema apparentemente semplice come è quello riguardante l’ormai più che famoso debito pubblico, un mero dato statistico che gli stati del mondo moderno creano semplicemente dal nulla attraverso il monopolio che esercitano sull’emissione della propria valuta.

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    Il festival delle volgarità

    Purtroppo la festa della volgarità dura tutto l’anno non soltanto nei giorni canonici del Festival di Sanremo, apice della festività del brutto, con le sue punte sublimi di ipocrisia e banalità.
    Di questa stucchevole kermesse si è parlato anche troppo, dando ad un brutto spettacolo un’immeritata importanza, quando sarebbe meglio ignorare la celebrazione della volgarità lasciandola cadere nel meritato nell’oblio.

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    Zelensky a Sanremo, i cannoni al posto dei fiori

    Tutti i tempi vengono, diceva la nonna. Mai come negli ultimi anni ha avuto ragione. Ne abbiamo viste e subite davvero troppe e l’ultima sembra sempre la peggiore. Questa però è proprio grossa: il presidente ucraino Zelensky parteciperà al festival di Sanremo, in collegamento dal bunker in cui vive, probabilmente con la consueta tenuta verdastra da combattimento. Un attore anche nelle modalità della comunicazione.

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    Le relazioni dell’Egitto con Israele si deteriorano

    iniziate ad affiorare: secondo fonti credibili, l’Egitto starebbe tenendo colloqui segreti con l’Iran per normalizzare le relazioni tra i due Paesi.
    Ci sono stati diversi segnali di questo deterioramento, anche se l’Egitto è rimasto ufficialmente in silenzio sulla questione.

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    Servi più realisti del re

    Dopo giorni che non lo facevo, l’altro ieri sera accendo la TV per sentire un TG e vedere a che punto di sconcezza pornografica è nel frattempo giunta l’italica informazione. Capto al volo Barbara Palombelli che se ne viene fuori con un «I Russi bombardano la centrale nucleare di Zaporizia» quando da giorni pure i corrispondenti RAI più fanatici e azzerbinati nel leggere le veline di Kiev si limitano a dire semplicemente «La centrale viene bombardata» senza specificare da chi, perché ormai nessuno più può seriamente credere che i russi si auto bombardano.

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    Il legame tra la BBC e la NATO

    La morte della Regina Elisabetta II, quando la BBC ha abbandonato i programmi per mostrare trasmissioni interminabili, ha evidenziato per molti britannici il fatto che la rete è tutt’altro che imparziale, ma è la voce dello Stato.

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    Gli esperti finanziati GZERO Media si sbagliano sul fatto che gli USA vogliano “bilanciare” l’Asia del Sud

    GZERO Media, l’organo di informazione online fondato da Ian Bremmer dell’Eurasia Group, ha pubblicato nel fine settimana un articolo in cui si legge che “gli Stati Uniti avvertono l’India sui rapporti con la Russia: ‘Il Pakistan è il piano B'”. Citando esperti come Derek Grossman della Rand Corporation, Uzair Younis del Consiglio Atlantico e Michael Kugelman del Wilson Center – le cui istituzioni sono tutte parzialmente finanziate dal governo degli Stati Uniti, nonostante questo fatto non sia stato rivelato nel testo – l’articolo si basa principalmente sul fatto che la strategia americana nei confronti dell’Asia meridionale è tornata a bilanciare India e Pakistan.

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    Informazione, libertà e narrazioni geopolitiche

    Non c’è niente da fare: la cantilena del mainstream è: “Da noi in Occidente c’è libertà di stampa e informazione, in Russia c’è solo propaganda”. Non c’è niente da fare: i sedicenti analisti Occidentali tutti i giorni ci spiegano cosa ha in testa Putin, che l’Ucraina ha battuto i russi, che l’Occidente deve sostenere con armamenti l’Ucraina e possibilmente interrompere la fornitura di gas. Non c’è niente da fare: i soldati russi sono orchi ignobili che mangiano bambini, stuprano, torturano, usano armi chimiche, sparano alla schiena ai civili che escono dai rifugi per andare ad acquistare il latte per i neonati ospitati negli ospedali deliberatamente bombardati dai russi mentre gli ucraini, sulla riva del lago procedono alla moltiplicazione dei pani e dei pesci, ridonano la vista ai ciechi, guariscono dalla lebbra i diseredati di Gerusalemme, resuscitano Lazzaro e i suoi cugini.

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    L’Occidente e le armi di Hollywood

    Alla fine, in Ucraina l’Occidente impiega le armi più potenti: le telecamere di Hollywood.
    Le truppe russe hanno lasciato Bucha il 30 marzo dopo i negoziati in Turchia. Il 31 marzo in un video passato anche sui TG italiani, il sindaco Anatoli Fedoruk annuncia:
    “Il 31 marzo passerà alla storia della nostra comunità di Bucha come il Giorno della Liberazione. La liberazione da parte delle nostre Forze Armate dell’Ucraina dagli orchi russi, dagli occupanti russi. Quindi oggi, dichiaro che questo giorno è gioioso. Gioioso e questa è una grande vittoria nella regione di Kiev! E aspetteremo sicuramente in modo che ci sia una grande vittoria in tutta l’Ucraina”. Nessuna menzione di atrocità, nessun video/foto di quel che avrebbe trovato per le strade della cittadina.